Pierpaolo Morciano, un giovane di 26 anni, è deceduto a Alessano, in provincia di Lecce, mentre festeggiava il suo compleanno dopo aver inalato protossido di azoto, noto come “droga della risata”. Questo gas è comunemente utilizzato in ambito medico per il suo effetto anestetico e analgesico, specialmente nei trattamenti pediatrici, ma il suo uso ricreativo solleva preoccupazioni significative. Due medici canadesi hanno recentemente avvertito sui rischi legati all’utilizzo non controllato di questa sostanza.
Il protossido di azoto è conosciuto per provocare euforia e risate, ma comporta possibili effetti collaterali anche a basse dosi, come vertigini, nausea e mal di testa. In dosi elevate, può causare gravi conseguenze, inclusa asfissia, calo di pressione sanguigna, svenimento e arresto cardiaco. Già due anni fa, un rapporto dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e Tossicodipendenze aveva lanciato un allerta riguardo alla diffusione di questo gas fra i giovani come sostanza per sballarsi.
Riccardo Gatti, psichiatra e coordinatore del Tavolo tecnico sulle Dipendenze della Regione Lombardia, ha dichiarato che, sebbene il protossido di azoto non sia generalmente letale se usato correttamente, esistono circostanze che possono aumentare i rischi, come la condizione di salute preesistente dell’individuo o l’uso contemporaneo di altre sostanze. Gatti ha sottolineato che l’inalazione di gas può risultare più pericolosa in caso di assunzione elevata, poiché può causare il congelamento delle vie respiratorie.
L’uso del protossido di azoto come “droga da sballo” non è una novità: questa pratica risale al XVIII secolo. Tuttavia, l’attuale preoccupazione deriva dall’aumento di casi di avvelenamento in diversi paesi, incluso il rilascio di allerta da parte delle autorità. Gatti evidenzia come la facilità di reperimento e il basso costo stiano contribuendo a questo fenomeno. La società contemporanea sembra avere una crescente propensione all’uso di sostanze per migliorare le performance quotidiane, creando un atteggiamento pericoloso che necessita di maggiore attenzione da parte delle autorità competenti per la prevenzione e l’intervento.