Negli ultimi anni, la scienza ha approfondito il legame tra alimentazione e salute, superando le semplici diete “miracolose”. I ricercatori analizzano come i componenti alimentari possano influenzare le difese dell’organismo e contribuire a trattare malattie croniche. Gli scienziati studiano gli effetti a breve termine di specifici gruppi alimentari sul sistema immunitario, evidenziando che affermazioni come “potenzia il tuo sistema immunitario con il digiuno intermittente” si basano spesso su evidenze limitate. La ricerca si è spostata verso l’analisi di diete specifiche, grazie a nuove tecnologie.
Fibre e grassi sono due componenti cruciali nella modulazione delle risposte immunitarie. Le fibre, in particolare la chitina presente in funghi e insetti, hanno dimostrato di stimolare una risposta immunitaria di tipo 2, contribuendo così a migliorare il metabolismo e la sensibilità all’insulina. Gli studi su modelli murini suggeriscono che la chitina possa avere un ruolo nella prevenzione delle malattie metaboliche. D’altro canto, i grassi hanno effetti variabili sulla salute immunitaria: gli acidi grassi polinsaturi, come quelli trovati nel pesce, presentano proprietà anti-infiammatorie, mentre i grassi saturi possono aumentare i livelli di infiammazione e predisporre a malattie croniche.
Il digiuno intermittente ha suscitato interesse scientifico per i suoi effetti sulla salute metabolica e sul sistema immunitario, contribuendo a ridurre i rischi di malattie come diabete e ipertensione. Durante il digiuno, il corpo attiva processi di autofagia, che migliorano la pulizia cellulare e la funzionalità immunitaria. Tuttavia, digiuni prolungati possono danneggiare alcune funzioni immunitarie, aumentando i biomarcatori infiammatori e minando le difese contro le infezioni, particolarmente in individui con carenze nutrizionali.
Recentemente, la ricerca si è concentrata anche su studi umani, come quello del National Institutes of Health, in cui diete specifiche mostrano effetti misurabili sul sistema immunitario, suggerendo la possibilità di utilizzare l’alimentazione per trattare disturbi immunitari. Il campo dell’immunologia nutrizionale è in fase iniziale, ma i risultati sono promettenti. In futuro, si punta a sviluppare diete personalizzate in base al profilo immunitario, con potenziali applicazioni nel trattamento di malattie croniche e autoimmuni. Gli esperti prevedono che, tra dieci anni, saranno disponibili consigli nutrizionali dettagliati per migliorare la salute clinica.