Con 33 voti favorevoli e 16 contrari, il Consiglio regionale della Campania ha approvato la proposta di consentire a Vincenzo De Luca di presentarsi per un terzo mandato come governatore. Sebbene la Campania rispetti la legge nazionale che vieta i due mandati consecutivi, il computo dei mandati inizia dall’attuale. Nonostante ciò, la segretaria del Partito Democratico (Pd), Elly Schlein, ha ribadito la posizione contraria del partito al terzo mandato.
Negli ultimi giorni, Schlein aveva chiarito che il Pd non supporterà la ricandidatura di chi ha già ricoperto la carica di presidente per due mandati, fermando così anche le possibilità per Michele Emiliano in Puglia. La segreteria dem ha ribadito che, indipendentemente dal voto del Consiglio, De Luca non sarà sostenuto come candidato presidente alle prossime elezioni regionali. Nonostante la ferma opposizione a livello nazionale, De Luca ha raccolto consensi tra i gruppi di maggioranza di centrosinistra e una consigliera del gruppo misto.
Opposizione è stata espressa principalmente da centrodestra, Movimento 5 Stelle e una consigliera del gruppo misto. La consigliera Bruna Fiola del Pd si è astenuta. Il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Sommese, ha chiarito che la legge stabilisce che chi ha già ricoperto due mandati consecutivi non è immediatamente rieleggibile, ma il computo parte dalla legge attuale.
Stefano Caldoro, capo dell’opposizione di centrodestra, ha criticato la proposta, definendola una legge “ad personam” che spinge la maggioranza a seguirlo in uno sforzo normativo confuso. Caldoro ha sottolineato che il provvedimento riduce il valore della legislatura regionale a uno scambio, e ha anticipato che il governo impugnerebbe la legge per motivi di incertezza giuridica e costituzionale.
La situazione ha acceso il dibattito politico, evidenziando le divisioni all’interno delle forze politiche e la tensione tra le esigenze locali e le normative nazionali. La questione del terzo mandato di De Luca resta in una zona grigia, con la possibilità di ulteriori sviluppi in seguito alla presa di posizione del Pd e alle promesse di impugnazione del governo.