Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, si ritornerà all’ora solare, permettendo di guadagnare un’ora di sonno extra. Le lancette verranno spostate indietro di un’ora, seguendo il ciclo naturale della luce e adattandosi al fuso orario italiano. Questo cambiamento avverrà intorno alle 3 di notte, che diventeranno le 2. L’ora solare sarà in vigore fino al prossimo cambio, previsto tra il 29 e il 30 marzo, quando si tornerà all’ora legale.
Il dibattito riguardo al cambio dell’ora è stato lungo e articolato, con sostenitori e critici. Tra i vantaggi più evidenti si annovera il risparmio energetico: la maggiore disponibilità di luce naturale consente una riduzione dei consumi elettrici. Secondo i recenti dati di Terna, nel 2023 l’Italia ha registrato un consumo di 370 milioni di kWh in meno, corrispondente al fabbisogno medio annuale di circa 140mila famiglie e un risparmio economico di circa 90 milioni di euro.
Tuttavia, il cambio dell’ora non è privo di svantaggi. Le persone possono sperimentare disturbi nel ciclo sonno-veglia, rendendo difficile l’adattamento ai nuovi ritmi. Gli effetti avversi includono stanchezza, stress, irritabilità, risvegli notturni e sonnolenza diurna, oltre a cambiamenti nella concentrazione e nell’umore. Le statistiche indicano che circa un terzo della popolazione italiana avverte questi disturbi dopo il cambio dell’ora.
L’eterogeneità di opinioni riguardo ai benefici e ai problemi legati al cambio orario ha portato alcuni Paesi europei a considerare l’abolizione di questa pratica. Il dibattito continua sulla reale necessità di mantenere il cambio orario e sull’effettivo impatto delle sue conseguenze. Celebrare l’ora solare offre indubbi vantaggi economici, ma la gestione dei disturbi del sonno rimane una preoccupazione significativa per molti.