La Cina ha dichiarato che ignorerà le ulteriori misure sui dazi imposte dagli Stati Uniti, ritenendole prive di giustificazione economica, poiché i beni americani sono già fuori mercato. Il Ministero delle Finanze ha sottolineato che l’imposizione di dazi elevati da parte americana è diventata un gioco di numeri privo di significato economico, evidenziando l’uso delle tariffe come strumento di bullismo e coercizione. Un portavoce del Ministero del Commercio ha ribadito questi concetti, criticando la pratica americana. In questo contesto, il presidente cinese Xi Jinping cerca di trasformare la crisi in opportunità, cavalcando il caos derivante dalle politiche di Trump per rafforzare la propria influenza. Xi sta cercando di attrarre i Paesi che Trump ha definito “sfruttatori”, inclusi anche gli storici alleati degli Stati Uniti. Durante la visita del premier spagnolo Pedro Sanchez a Pechino, Xi ha ribadito che “non ci sono vincitori in una guerra commerciale” e ha avvisato che l’isolamento porta a conseguenze negative. Queste affermazioni segnano un primo passo verso una posizione di leader responsabile in risposta alla destabilizzazione dei mercati finanziari e del commercio globale provocata dalle tensioni commerciali. Xi punta a posizionarsi come un interlocutore affidabile, promettendo cooperazione e stabilità, mentre gli Stati Uniti continuano a inasprire le loro misure tariffarie. Questa strategia mira a consolidare i legami con altre nazioni e a minare la posizione degli Stati Uniti nel contesto delle mercati internazionali.