La posizione espressa dalla la vicesegretaria generale Gianna Fracassi
“Le proposte per incrementare la denatalità sono infattibili, irrazionali e pericolose che tradiscono una visione classista e individualista della società e un disconoscimento del Patto sociale che è alla base della convivenza e della crescita materiale e morale del nostro Paese”. Non usa mezzi termini, la vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi, per bocciare l’idea ventilata dal governo di mettere mano a detrazioni fiscali per incentivare la natalità. “Il Governo prosegue con uscite estemporanee e interventi scoordinati sul versante fiscale a dispetto del progetto di riforma presentato dallo stesso Governo. Dopo i condoni in legge di Bilancio e il condono penale ai grandi evasori del decreto bollette, adesso ci sarebbe una proposta di alcuni esponenti della maggioranza di introduzione di una detrazione di 10mila euro per ogni figlio a carico e una diversa proposta del Ministro Giorgetti sulla detassazione totale per le famiglie con figli”, commenta ancora.
E spiega nel merito cosa non funzionerebbe: a cominciare dal costo esorbitante del provvedimento. “Se venissero erogati 10mila euro per ciascuno dei 10 milioni di minori del nostro Paese, il costo ammonterebbe a quasi 100 miliardi di euro. Se si volessero includere tutti i figli, anche maggiorenni, ancora a carico delle famiglie, il costo raggiungerebbe livelli ancora più insostenibile, ed è utile ricordare che nel recente Def il Governo ha certificato che le risorse disponibili per tutte le politiche del 2024 ammontano a 4 miliardi di euro”, dice Fracassi. Ma nel mirino della Cgil anche il fatto che a beneficiarne sarebbero i redditi più alti.