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mercoledì, 26 Marzo, 2025
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La Cassazione ordina il risarcimento per i migranti bloccati da Salvini

Si riapre il caso Diciotti, con la Corte di Cassazione che ha condannato il Governo italiano a risarcire i migranti bloccati nel 2018 dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini su una nave della guardia costiera. Il 7 marzo 2025, la Corte ha accolto il ricorso di un gruppo di migranti, stabilendo che il Governo ha violato la loro libertà negando lo sbarco per cinque giorni. La Corte ha enfatizzato che l’operazione di soccorso era sotto la responsabilità di un’autorità SAR italiana, che doveva garantire uno sbarco rapido e sicuro.

La sentenza respinge l’argomento del Governo secondo cui si trattava di un atto politico non soggetto a giurisdizione, affermando che la decisione di non far scendere i migranti rappresenta una violazione delle normative internazionali. I giudici hanno inoltre ricordato che l’obbligo di soccorso in mare è un principio fondamentale del diritto marittimo e delle convenzioni internazionali, che supera le norme contro l’immigrazione irregolare.

L’episodio risale al 16 agosto 2018, quando la Diciotti soccorse 190 migranti. Solo sei giorni dopo, il 26 agosto, arrivò l’autorizzazione allo sbarco. Per questa vicenda Salvini fu indagato per sequestro di persona. La reazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata di contestazione della sentenza, definendola frustrante, e il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze economiche. La Lega ha risposto in modo durissimo, mentre Salvini ha definito la sentenza vergognosa, invitando i giudici a ospitare i migranti.

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