I nubifragi e le alluvioni che stanno colpendo l’Europa rappresentano solo alcuni dei fenomeni estremi previsti dagli scienziati con l’arrivo dell’inverno 2024. Gli esperti indicano un possibile aumento di temperature rigide e abbondanti precipitazioni nevose, causate dal rallentamento dell’AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation), un sistema di circolazione oceano-atlantica che contribuisce a mantenere temperature miti, specialmente nei Paesi del Nord.
Un gruppo di ricercatori di prestigiosi centri di ricerca ha lanciato un allarme tramite una lettera indirizzata al Consiglio Nordico, sottolineando che le alterazioni nella circolazione delle correnti atlantiche, in particolare nelle regioni polari, potrebbero portare a conseguenze devastanti e irreversibili per i Paesi nordici e altre aree del mondo. Recentemente, l’alluvione a Valencia, che ha causato oltre 60 morti, è stata vista come una manifestazione di questi eventi climatici estremi.
L’AMOC gioca un ruolo cruciale nel clima globale, gestendo lo scambio di acqua calda e fredda nell’Atlantico fino a 3.000 metri di profondità, includendo la Corrente del Golfo. Gli scienziati avvertono che questo sistema sta raggiungendo un potenziale punto di collasso, in un contesto di riscaldamento climatico previsto dall’Accordo di Parigi, dove il mondo potrebbe già superare i 2,5 °C di aumento della temperatura.
Un altro aspetto preoccupante è il rischio di ondate di neve più severe, dovuto al rallentamento dell’AMOC e all’espansione della copertura nevosa nella Siberia, che influisce sul raffreddamento europeo. Gli esperti prevedono quindi inverni più rigidi e con nevicate più abbondanti e persistenti, eventi che potrebbero colpire in particolare i Paesi dell’Europa centrale e meridionale, inclusa l’Italia.
Il quadro delineato suggerisce che il cambiamento climatico sta accelerando e gli effetti saranno sempre più evidenti, con la necessità di monitorare questi fenomeni e prepararsi a gestirne le conseguenze. Il clima europeo potrebbe quindi subire trasformazioni significative nei prossimi anni, portando a sfide senza precedenti per le infrastrutture e le comunità.