Olivia Buldrini, ex assistente del chirurgo Carlo Bravi, è sotto indagine per esercizio abusivo della professione. Si sospetta che la donna, di origine russa e priva di autorizzazione per operare in Italia, abbia eseguito interventi estetici utilizzando farmaci ottenuti illegalmente da ospedali e farmacie.
Secondo le indagini, i medicinali, destinati alla vendita legale o all’uso ospedaliero, sarebbero stati forniti alla Buldrini da alcune strutture sanitarie e negozi, in cambio di pagamenti non ufficiali. L’inchiesta ha rivelato che Buldrini ha effettuato almeno quattro operazioni chirurgiche, nonostante il suo titolo conseguito in Russia non sia stato riconosciuto dal Ministero della Salute italiano.
Le autorità si concentrano quindi sulla provenienza dei farmaci e sulle modalità con cui la donna è riuscita a operare senza un titolo valido. Il caso solleva preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei pazienti e alla regolarità delle pratiche mediche in contesti non autorizzati.
