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giovedì, 16 Gennaio, 2025
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Intenzione di Portarli Tutti in Tribunale

Dazn sta intensificando la sua lotta contro la pirateria degli eventi sportivi, in particolare nei confronti dell’abbonamento illegale noto come pezzotto. Per la prima volta, la piattaforma ha deciso di chiedere alla Procura i nomi degli utenti che accedono illegalmente ai suoi contenuti. Questa azione rappresenta una significativa svolta, poiché coloro che si sono abbonati al pezzotto potrebbero ora affrontare sanzioni dirette, con multe che variano da 150 a 5.000 euro.

L’iniziativa di Dazn è legata a un’inchiesta penale avviata dalla Procura di Catania, dove Dazn si è costituita parte lesa. Gli avvocati della piattaforma stanno cercando di ottenere un risarcimento da quegli utenti che hanno sfruttato il pezzotto per vedere le partite. La richiesta di Dazn è volta a spingere la Guardia di Finanza a comminare multe ai trasgressori, secondo le normative vigenti.

Recentemente, un’importante operazione condotta dalla polizia, denominata “Taken Down”, ha avuto successo nel contrastare le reti di streaming illegale. Coordinata dalla Procura di Catania, l’operazione ha portato all’arresto di 11 persone e al sequestro di oltre 2.500 canali illegali, smantellando una delle più grandi reti di pirateria a livello internazionale, con oltre 22 milioni di utenti e un giro d’affari di oltre 250 milioni di euro al mese.

Le autorità, esultanti per i risultati dell’operazione, hanno sottolineato l’importanza di questi provvedimenti nella lotta contro il crimine informatico. Secondo il direttore della polizia postale, l’organizzazione smantellata aveva un fatturato annuale di circa 3 miliardi di euro, infliggendo un danno di circa 10 miliardi alle pay-tv.

Dazn, attraverso queste azioni, intende colpire non solo i fornitori del pezzotto, ma anche gli utenti, evidenziando che il furto di contenuti sportivi è grave quanto altri tipi di furto. Le autorità e i rappresentanti della Lega Calcio hanno ribadito l’importanza di fermare questa pratica, considerando che i 10 euro spesi per il pezzotto rappresentano una forma di complicità con l’economia criminale.

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