Il dibattito sull’intelligenza artificiale (IA) applicata al lavoro sta guadagnando sempre più attenzione. Un recente sondaggio, avviato dal Ministero del Lavoro, ha raccolto l’opinione dei cittadini riguardo ai rischi e alle opportunità legate all’uso della IA nel contesto lavorativo.
I risultati del sondaggio hanno rivelato una risposta generalmente positiva verso le proposte del Ministero, in particolare per la loro chiarezza e l’aderenza a normative internazionali. Le nuove Linee Guida mirano a facilitare una transizione digitale etica, rispondendo a questioni di sicurezza e tutela dei diritti dei lavoratori. Gli intervistati hanno anche sottolineato l’importanza di rendere le Linee Guida più concrete, suggerendo di includere strumenti pratici come checklist e modelli, e di specificare le responsabilità nella gestione della IA.
Un aspetto critico emerso è lo “stress da automazione”, associato ai ritmi imposti dagli algoritmi. Gli intervistati hanno richiesto che questa forma di stress venga inserita nei Documenti di Valutazione dei Rischi. È stata inoltre avanzata l’esigenza di una supervisione umana nei processi decisionali automatizzati, suggerendo che le decisioni significative dovrebbero essere sempre soggette a revisione umana.
Preoccupazioni sono state espresse anche riguardo alla sorveglianza digitale, con richieste di limitazioni sul suo utilizzo e di trasparenza riguardo ai dati raccolti. Altri diritti, come quello di contestare decisioni automatizzate e di disconnettersi, dovrebbero essere espressamente riconosciuti.
Infine, si è sottolineato il rischio occupazionale legato all’IA, con richieste di valutazioni d’impatto prima di implementare sistemi automatizzati e la creazione di un Fondo nazionale per la riqualificazione dei lavoratori in difficoltà.
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