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giovedì, Ottobre 10, 2024
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Intel si distacca dalla divisione fonderia: una strategia per affrontare la crisi

Intel si trova attualmente in una posizione difficile, influenzata dalle forti prestazioni della concorrente AMD, dalla mancanza di una chiara strategia sull’intelligenza artificiale e dal crescente successo dei chip ARM nel settore PC. Con perdite significative e una diminuzione del valore delle proprie azioni, l’azienda ha deciso di separarsi dalla sua divisione fonderia.

Questa decisione storica, comunicata ufficialmente dopo mesi di speculazione, segna la volontà di Intel di affrontare le sfide economiche. La divisione fonderia diventerà una filiale indipendente, come annunciato dal CEO Pat Gelsinger, e rappresenta una netta separazione con impatti rilevanti sull’organizzazione aziendale.

Nell’ambito di questa ristrutturazione, Intel ha anche deciso di sospendere progetti di nuove fabbriche in Polonia e Germania per i prossimi due anni, mentre i piani per gli stabilimenti negli Stati Uniti, inclusi Arizona, Nuovo Messico, Ohio e Oregon, proseguiranno come previsto. Questi impianti sono considerati fondamentali per il futuro dell’azienda. Inoltre, Intel prevede di ridurre la propria quota in Altera, un’azienda specializzata in chip programmabili, e di ridurre la propria presenza immobiliare globale di circa due terzi, con l’obiettivo di abbattere i costi operativi.

Queste azioni si sommano alle difficili decisioni già intraprese, come la riduzione di 15.000 posti di lavoro annunciata ad agosto, di cui l’azienda è attualmente a metà del processo. Parallelamente, è in cerca di supporto finanziario dal governo statunitense, il quale ha garantito fino a 3 miliardi di dollari per lo sviluppo di chip militari.

Pat Gelsinger ha descritto la separazione dalla fonderia come la trasformazione più significativa per Intel negli ultimi quarant’anni, paragonandola al passaggio della società dalla produzione di memorie a quella di microprocessori. Nonostante i recenti problemi legati ai processori Core di 13a e 14a generazione e perdite operative di quasi 7 miliardi di dollari nel 2023, Intel è determinata a rigenerarsi. Gelsinger ritiene che queste scelte prepareranno l’azienda per un futuro competitivo e in grado di affrontare le nuove sfide del mercato.

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