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Insonnia in Italia: Stime e Rischi per la Salute

Il 14 marzo si celebra la Giornata mondiale del Sonno, un’occasione per riflettere sull’importanza del riposo. In Italia, circa il 20% della popolazione sperimenta insonnia episodica, mentre il 6-7% soffre di insonnia cronica. A queste problematiche si aggiungono i disturbi del sonno, come il sonnambulismo e il sonniloquio. Carolina Lombardi, direttrice del Centro Medicina del Sonno dell’istituto Auxologico Italiano, sottolinea i rischi legati a una cattiva qualità del sonno, che può aumentare irritabilità, ansia e depressione, creando un circolo vizioso.

Oggi, sempre più persone si sentono stanche al mattino, nonostante le ore di sonno. I cambiamenti negli stili di vita, tipici della società occidentale, come le lunghe giornate dedicate a attività sociali o lavorative, contribuiscono a una minore qualità del sonno. Inoltre, fattori ambientali, come l’inquinamento luminoso e sonore, e l’uso prolungato di dispositivi elettronici possono influenzare negativamente il riposo, soprattutto tra i giovani.

Lombardi spiega che l’insonnia è influenzata dal nostro stile di vita e dall’esposizione alla luce. Per migliorare la qualità del sonno, è consigliabile avere ambienti luminosi durante il giorno e buio di notte. La mancanza di sonno può aumentare il rischio di obesità, malattie cardiovascolari e problemi cognitivi. Differenze di genere emergono nella prevalenza di insonnia; le donne ne soffrono più frequentemente, mentre gli uomini hanno maggiori problemi con le apnee notturne.

Per chi lotta con l’insonnia, è fondamentale non innescare circoli viziosi e mantenere abitudini regolari, una dieta sana, esposizione alla luce e attività fisica regolare.

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