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lunedì, 9 Dicembre, 2024
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Influenza australiana arrivata in Italia, colpisce anche il cervello: cosa sappiamo

L’influenza australiana, causata dal virus H3N2, ha iniziato a colpire anche l’Italia, portando preoccupazioni per i suoi effetti non solo respiratori, ma anche neurologici. Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive presso l’ospedale policlinico San Martino di Genova, ha riportato un caso allarmante di un paziente di 76 anni, ricoverato in Infettivologia, che ha mostrato sintomi gravi, inclusa la difficoltà di riconoscere sua moglie. Tra i primi sintomi, il paziente ha segnalato l’incapacità di percepire il sapore del cibo.

Bassetti ha messo in guardia sulla gravità della situazione, sottolineando che questo virus non colpisce solo polmoni e gola, ma anche il cervello. Tale informazione è stata confermata anche da osservazioni emerse in Australia, evidenziando il cosiddetto “tropismo” del virus H3N2, che indica una predisposizione a infettare diversi tessuti, non solo quelli respiratori. Questi sintomi neurologici possono includere, in casi estremi, encefalite e altre affezioni neurologiche, rappresentando un’ulteriore complicanza da tenere in considerazione durante la stagione influenzale.

In considerazione di questi sviluppi, Bassetti ha sottolineato l’importanza della vaccinazione contro l’influenza. La scarsa immunizzazione può portare a un aumento dei casi gravi, con un potenziale sovraccarico per gli ospedali, che già si trovano in difficoltà a causa del numero crescente di pazienti. La situazione richiede quindi una risposta proattiva da parte della popolazione per evitare un’epidemia di proporzioni significative. L’esperto ha messo in evidenza come le conseguenze del virus possano rapidamente andare oltre i classici sintomi influenzali, colpendo anche la salute mentale e cognitiva delle persone. È quindi fondamentale che le persone a rischio, in particolare gli anziani e coloro con patologie pregresse, considerino seriamente di vaccinarsi per proteggersi non solo dai sintomi respiratori, ma anche dalle gravi complicazioni neurologiche associate all’influenza H3N2.

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