La stagione dell’influenza si avvicina, mentre il Covid ancora non ci abbandona, la concomitanza dei due virus preoccupa un italiano su due, anche se, per la prima volta quest’anno, c’è la tendenza ad abbassare la guardia per tornare alla situazione pre-pandemica.   A rilevarlo è la ricerca condotta da Human Highway per Assosalute, associazione nazionale dei farmaci di automedicazione. Secondo l’indagine, rivolta al pubblico del web è emerso che a prevalere sono ansia e stanchezza nel 23 percento della popolazione intervistata (soprattutto tra le donne), mentre tristezza e diffidenza si fermano ad un 3,7%. Ad avere maggiore timore sono le donne (27% contro il 19%), mentre i trentenni sono i più sfiduciati e temono di dover fare i conti di nuovo con lockdown e misure restrittive. «Meglio non allentare troppo le misure di protezione perché sono attesi dai 6 ai 7 milioni di casi nei prossimi mesi». Il monito arriva da Fabrizio Pregliasco, intervenuto alla conferenza stampa organizzata da Assosalute. Lo sguardo del direttore Sanitario del Galeazzi- Sant’Ambrogio in particolare è rivolto all’emisfero australe perché ha detto «è da lì che possiamo capire come sarà virulento il virus dell’influenza che ci toccherà nei prossimi mesi e che inevitabilmente impatterà sul Covid che con il suo effetto “sasso nello stagno”, tende a creare delle onde lunghe con periodi di recrudescenza, come sta accadendo negli ultimi giorni con un tasso di contagio che è salito al 18%».

Addio alle mascherine dal primo ottobre ma solo sui mezzi pubblici

A preoccupare virologi, infettivologi e medici di famiglia è dunque la concomitanza tra Covid e virus influenzale che potrebbero innescare un effetto bomba in particolare sui soggetti fragili e ultrasessantacinquenni tanto più che da domani, primo ottobre, non saranno più obbligatorie le mascherine sui mezzi di trasporto, mentre per ospedali e RSA è prevista una proroga di trenta giorni. «la mascherina deve essere usata come gli occhiali da sole, quando serve – ha puntualizzato Pregliasco – quindi nelle situazioni di rischio e in presenza di persone fragili perché non dimentichiamo che il Covid ha ucciso 4 volte più dell’influenza. Perciò tenendo presente i dati dell’emisfero australe sull’influenza che segnalano la presenza di un virus più variabile e contagioso, è evidente che una gran quota di italiani sarà soggetta all’influenza nei prossimi mesi e questo andrà ad impattare con il Covid».

Per 4 italiani su 10 il vaccino è la migliore arma per difendersi  

Sempre secondo l’indagine di Assosalute, gli italiani in caso di influenza scelgono l’automedicazione affidandosi a farmaci da banco e agli integratori, mentre solo quattro italiani su dieci ricorrono al vaccino antinfluenzale. I più motivati, anche in questa stagione, sono gli over 65, tanto che 2 su 3 hanno espresso l’intenzione di vaccinarsi per evitare di contagiare persone vicine e per agevolare una diagnosi differenziata tra influenza e Covid 19. Differente il giudizio del 42 % di intervistati che dichiara di ammalarsi poco e con sintomi lievi, per cui la vaccinazione per proteggersi dall’influenza di stagione è considerata inutile. Claudio Cricelli, presidente di Simg, Società italiana di medicina generale e cure primarie durante il suo intervento alla conferenza stampa di Assosalute ha ricordato che «dal 2021 con la campagna “porgi l’altra spalla” è possibile la co somministrazione dei due vaccini consigliata in particolare a chi ha più di 60 anni. Una soluzione che non ha effetti collaterali e garantisce una maggiore protezione».

 



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