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Influenza 2024, non è finita: "Con primavera anticipata la stagione si allunga"


Il virologo Pregliasco: “Con inversione termica favoriti i virus cugini”

Un donna con termometro - Fotogramma
Un donna con termometro – Fotogramma

Il freddo finisce, ma l’influenza e i malanni invernali – con sintomi che vanno da febbre a mal d’ossa, da tosse a raffreddore e mal di testa – non mollano. Secondo le previsioni meteo, in tutta Italia è atteso un anticipo di primavera. Un”inversione termica’ che “favorirà i cosiddetti virus cugini, rallentando la discesa della curva delle sindromi simil-influenzali monitorata dalla sorveglianza RespiVirNet, e allungando di fatto la stagione” dei malanni invernali. E’ la previsione del virologo dell’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco.

“L’influenza vera e propria – spiega all’Adnkronos Salute – rappresenta la quota più consistente della curva epidemica, ma non l’unica. Se per effetto delle temperature più miti i casi di influenza ‘doc’ presumibilmente scenderanno, come sempre lo sbalzo termico farà aumentare i contagi da virus cugini. Il totale delle sindromi respiratorie”, che nell’ultimo bollettino settimanale diffuso dall’Iss superava gli 800mila casi, “frenerà dunque la sua discesa – si aspetta il medico – rallentando la conclusione della stagione influenzale”.

I dati sui contagi

Secondo l’ultimo bollettino diffuso dall’Istituto superiore di sanità, in Italia “l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è in calo, ma resta sostenuta”. Nella seconda settimana del 2024″, dall’8 al 14 gennaio, “l’incidenza è a 14,1 casi per mille assistiti, mentre nella settimana precedente si era raggiunto il picco con 17,1, dato aggiornato rispetto a quello diffuso la scorsa settimana a seguito dei ritardi di notifica. Scende anche la proporzione dei campioni positivi ad influenza sul totale dei campioni analizzati (29,6% contro 37,4%)”.

Nel periodo considerato, si legge, “i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 828.000, per un totale di circa 8.672.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza”.

Il picco record dell’incidenza – il punto più alto della stagione, ma anche di quelle passate – era stato raggiunto “nell’ultima settimana del 2023 con un valore pari a 18,5 casi per mille assistiti”, scesi appunto a 17,1 su mille nella prima settimana 2024 e ora a 14,1/mille. “L’incidenza è in diminuzione in tutte le fasce di età”, prosegue il report. “Maggiormente colpiti i bambini al di sotto dei 5 anni, in cui l’incidenza è pari a 31,7 casi per mille assistiti (34,9 nella settimana precedente)”. Nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza è di 13,32 casi su mille, nella fascia 15-64 anni di 14,55/mille e tra gli over 65 anni di 8,69/mille. A livello regionale, “tutte le Regioni/Province autonome tra quelle che hanno attivato la sorveglianza”, che sono tutte tranne Valle d’Aosta e Calabria, “registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale. Nella Pa di Bolzano è stata raggiunta la soglia di intensità ‘molto alta’ dell’incidenza”.

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