Nella notte tra il 3 e il 4 novembre, il portone di casa dell’europarlamentare Francesco Ventola, appartenente al partito Fratelli d’Italia, è stato incendiato a Canosa di Puglia. Durante l’incendio, Ventola e la sua famiglia, composta dalla moglie e tre figli, erano a letto. In un videomessaggio, il politico ha espresso sollievo per la sicurezza della sua famiglia, definendo l’esperienza traumatica. Ha confermato di avere fiducia nelle indagini per trovare i responsabili, sottolineando l’importanza del rispetto del dibattito politico e condannando atti di violenza come questo.
Le prime indagini indicano che l’incendio non sia stato causato da una molotov ma da un liquido infiammabile cosparso sul portone. Gli agenti del commissariato di Canosa e della Questura di Barletta-Andria-Trani stanno esaminando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza. Fortunatamente, non ci sono stati feriti, ma l’incidente ha provocato danni materiali all’abitazione.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha condannato l’accaduto, paragonando l’episodio ai tragici eventi del 1973 che costarono la vita ai fratelli Mattei. Ha espresso solidarietà a Ventola e alla sua famiglia. Anche l’Osservatorio nazionale “Anni di Piombo” ha espresso preoccupazione per la possibilità di una escalation di violenza. Potito Perruggini Ciotta ha sottolineato come questo gesto avvenga in un contesto di tensioni sociali e politiche, invitando a riflettere sul linguaggio utilizzato nel dibattito pubblico.
Fratelli d’Italia ha espresso la propria vicinanza a Ventola e ha condannato fermamente l’attentato, confidando nelle Forze dell’Ordine per individuare i colpevoli. Altri esponenti politici, compresi quelli del Movimento Cinque Stelle, hanno manifestato solidarietà, sottolineando l’inaccettabilità di simili atti intimidatori.
La deputata Mariangela Matera ha espresso la sua preoccupazione per il clima di intimidazione presente nella zona, mentre altri rappresentanti politici hanno ribadito l’importanza di un confronto rispettoso, evidenziando che la violenza non deve far parte del dibattito democratico. In generale, le forze politiche hanno espresso la necessità di isolare e combattere atti di violenza contro rappresentanti eletti, richiedendo una ferma condanna da parte di tutti.