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In Senato si affine il regolamento per cani e gatti, intanto è boom di richieste per il cimitero degli animali a Roma

Si sta accelerando in Senato per l’approvazione dell’accesso agli animali da compagnia, prevalentemente cani e gatti, all’interno degli uffici di Palazzo Madama. I questori Nastri, De Poli e Meloni si riuniranno nuovamente martedì per trovare una soluzione che possa soddisfare tutti. La tendenza sembra evidenziare un forte desiderio della Politica di avere i propri animali domestici accanto, anche nei luoghi istituzionali. Luigi Molon, proprietario di Casa Rosa, un cimitero per animali a Roma, ha affermato di non sorprendersi di questa novità, evidenziando quanti politici, inclusi senatori, sono suoi clienti. Molon racconta che recentemente un senatore è venuto a trovare il proprio animale, sepolto nella struttura da tempo.

Negli ultimi dieci anni, c’è stata un’impennata di politici che richiedono la sepoltura dei propri cani e gatti. Molti di loro ritornano regolarmente per visitare i loro animali, spesso esprimendo il proprio dispiacere. Sebbene Molon preferisca non rivelare nomi per privacy, ha fornito alcune informazioni sui numeri: un politico ha fatto seppellire 22 animali, mentre un altro ne ha portati quattro, e l’elenco è lungo. La prima sepoltura nota a Casa Rosa risale al periodo pre-repubblicano, quando nel 1923 il padre di Molon, veterinario di Mussolini, seppellì la gallina del Duce.

Casa Rosa ospita anche gli animali di rilievo della famiglia Savoia e diversi presidenti della Repubblica. Leone XIII ha seppellito i suoi gatti, mentre Sandro Pertini ha lasciato il suo barboncino gigante, Trick. Oltre a cani e gatti, Molon ha ricevuto animali di specie meno comuni: un cliente ha portato un leone e un altro una tigre cucciola. Tuttavia, è chiaro che animali di questo tipo non saranno visti in Senato.

In conclusione, la questione dell’accesso degli animali da compagnia in Senato non solo riflette l’affetto dei politici per i loro animali, ma evidenzia anche un’evoluzione culturale verso un maggiore riconoscimento del loro ruolo nella vita quotidiana, anche in contesti istituzionali.

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