“Contro i dazi, occorre agire su due fronti a livello europeo: attuare contromisure e avviare trattative. Entrambi sono necessari per ridurre l’impatto. Dobbiamo concentrare l’attenzione su Bruxelles piuttosto che su Washington, poiché il settore farmaceutico è strategico. Nei prossimi 90 giorni, è fondamentale prendere decisioni nazionali appropriate e richiedere nuove risorse anziché riprogrammare quelle esistenti”, ha dichiarato Marina Sereni, responsabile Salute del Pd, durante l’evento ‘Salute e sanità, il doppio binario’ a Roma.
“Parlando di salute, dobbiamo partire dai pazienti. Le disuguaglianze aumentano mentre le risorse pubbliche diminuiscono; i dati lo confermano. La percentuale del Pil destinata al Servizio sanitario nazionale è ai minimi storici. Le risorse per la sanità pubblica stanno diminuendo ed è in aumento la fuga di personale sanitario. La Germania, per sostenere ricerca e sperimentazioni cliniche, offre incentivi a chi opera nel Paese, garantendo ai pazienti accesso anticipato ai farmaci innovativi. L’Italia sta perdendo competitività rispetto a Germania e Spagna, complici rigidità burocratiche. Inoltre, molti centri di ricerca negli Stati Uniti stanno chiudendo, e i ricercatori non considerano l’Italia. Se non investiamo in ricerca, continueremo a perdere talenti”.
Riguardo ai farmaci, la spesa farmaceutica sta crescendo drasticamente nei bilanci regionali, aumentando anche in regioni già virtuose. Questo è dovuto alla presenza di farmaci innovativi costosi. Sereni propone di istituire un tavolo per discutere della spesa farmaceutica, che incide per il 20% del Fondo sanitario nazionale, cifra inaccettabile per un Paese sviluppato. Le strade da percorrere sono due: adottare misure per contenere la spesa o aumentare le risorse per le Regioni. Questo è un tema di rilevanza collettiva.