Recentemente, presso la Clinica Oculistica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, sono stati impiantati quattro dispositivi all’avanguardia per il trattamento della degenerazione maculare legata all’età, una delle principali cause di cecità in Italia. Paolo Lanzetta, direttore della clinica, ha sottolineato che questo sistema rappresenta un progresso significativo nella cura di questa malattia, consentendo la somministrazione graduale di un farmaco salvavista e riducendo la necessità di frequenti iniezioni intraoculari.
Durante un’intervista a Radio Spazio, Lanzetta ha spiegato che la degenerazione maculare può manifestarsi attraverso sintomi come visione offuscata, difficoltà nella lettura e distorsioni visive. Grazie alle nuove terapie, la frequenza delle visite ospedaliere per le iniezioni si è notevolmente ridotta, anche se alcuni pazienti continuano a richiedere trattamenti mensili.
Il nuovo dispositivo, noto come PDS (Port Delivery System), viene impiantato nella sclera dell’occhio, distribuendo continuamente il farmaco e risultando ricaricabile. Questo approccio promette di alleviare lo stress per i pazienti, riducendo le visite in ospedale e migliorando la qualità della vita.
Lanzetta ha anche evidenziato l’importanza della prevenzione, raccomandando visite oculistiche regolari dopo i 40 anni, poiché malattie come il glaucoma possono svilupparsi senza sintomi evidenti. Inoltre, ha messo in guardia i pazienti diabetici, poiché la retinopatia diabetica è una delle complicazioni più comuni di questa malattia.
L’intervista completa è disponibile sulla Vita Cattolica del 25 giugno 2025.
Rielaborazione: StraNotizie.it
Fonte: www.lavitacattolica.it