Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha stimato che i dazi imposti dagli Stati Uniti non spingeranno l’inflazione, parlando al congresso ASSIOM FOREX a Torino. Panetta ha indicato che l’effetto netto dei dazi sarà contenuto o addirittura leggermente negativo. Un eventuale aumento dei dazi sulle esportazioni europee non avrebbe effetti significativi sull’inflazione, anche se potrebbe derivarne un deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro. In caso di attuazione dei dazi preannunciati, il PIL globale potrebbe ridursi di 1,5 punti percentuali, mentre l’economia statunitense subirebbe un impatto di oltre 2 punti. Per l’Eurozona, le conseguenze sarebbero limitate a circa mezzo punto percentuale.
Panetta ha avvertito che l’imposizione di dazi elevati potrebbe spingere gli esportatori cinesi a cercare nuovi mercati, aumentando la competizione per le imprese italiane ed europee. Ha poi sottolineato l’importanza di attuare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per superare le attuali sfide economiche. L’Italia ha le capacità di reagire alle crisi e deve puntare su innovazione e produttività.
Il settore manifatturiero europeo, in particolare l’industria automobilistica, sta perdendo quote di mercato a favore della Cina. Panetta ha concluso che è necessaria una risposta comune europea per affrontare le difficoltà e raggiungere gli obiettivi di innovazione e sostenibilità. Ha anche affrontato la questione della cybersicurezza, sottolineando l’importanza di potenziare i sistemi informativi per affrontare i crescenti attacchi cibernetici e ridurre i rischi associati alle transazioni finanziarie.