Il veleno nei frutti di mare, causato dall’accumulo di tossine prodotte da alghe microscopiche, rappresenta un rischio grave, come evidenziato da uno studio recente condotto nelle Filippine. Questo studio ha identificato la presenza di diatomee, in particolare Pseudo-nitzschia pungens e Pseudo-nitzschia brasiliana, nelle acque dell’isola di Luzon, una delle più popolose del Paese. Queste alghe possono produrre acido domoico, una neurotossina che ha effetti devastanti sulla salute umana, come perdita di memoria e disturbi neurologici.
Le Filippine, con oltre 4 milioni di tonnellate di frutti di mare prodotti annualmente, sono un importante produttore a livello mondiale. L’industria della pesca è vitale per molte comunità locali, che la considerano fondamentale sia per il reddito che per la nutrizione. Tuttavia, la scoperta dell’acido domoico nelle acque porterebbe a una crisi potenziale, soprattutto dato che moltiplicatori di tossine come il cambiamento climatico e l’inquinamento agrario stanno contribuendo a un aumento delle fioriture algali tossiche.
L’acido domoico ha effetti variabili sul corpo umano, da sintomi gastrointestinali a gravi conseguenze neurologiche, come dimostrato da un focolaio significativo avvenuto nel 1987 in Canada. Sebbene i controlli siano in atto in molti paesi, la situazione nelle Filippine è complicata dalla mancanza di un sistema di monitoraggio robusto. Lo studio ha confermato la presenza di diatomee, con concentrazioni di acido domoico nei molluschi che superano quattro volte i limiti di sicurezza.
Le fioriture di alghe tossiche sono in crescita, in parte a causa delle attività umane, come l’agricoltura intensiva e l’inquinamento. Questo fenomeno mette a rischio non solo la salute pubblica, ma anche la sicurezza alimentare di milioni di persone che dipendono dai molluschi come fonte primaria di proteine. La necessità di azioni immediate è evidente; gli esperti sottolineano l’importanza di monitorare costantemente le acque marine e sensibilizzare le comunità sui rischi associati.
In sintesi, mentre i frutti di mare rappresentano una risorsa vitale per molte comunità, la crescente minaccia delle tossine algali richiede una risposta coordinata tra governi, produttori ittici e istituzioni scientifiche. Solo attraverso un’adeguata sorveglianza e interventi tempestivi sarà possibile garantire la sicurezza alimentare e la salute pubblica.