Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal generale ed eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, contro la sanzione disciplinare di sospensione dall’Esercito per undici mesi, dovuta alla pubblicazione del libro ‘Il mondo al contrario’. Il provvedimento prevede anche la detrazione dell’anzianità e il dimezzamento dello stipendio. La sospensione è stata attivata a seguito di un’istruttoria richiesta dal ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Nel contestare la decisione, Vannacci ha presentato sette motivi di ricorso, sostenendo che ci sia stata una violazione del diritto di libertà d’espressione e che non ci siano state violazioni regolamentari. Ha anche affermato che le motivazioni alla base della sanzione non giustificherebbero il provvedimento, e che il ministro avrebbe dovuto astenersi dal giudicare dopo aver già criticato pubblicamente i fatti su un social. Secondo Vannacci, le argomentazioni sulla presunta lesione dell’immagine delle Forze armate sarebbero infondate.
Il Tar, nell’appoggiare la sanzione, ha definito il libro come un’opera di natura politica, considerazione che ha giustificato il provvedimento dell’amministrazione militare. L’avvocato di Vannacci ha dichiarato che la questione non è conclusa e prevede di presentare appello al Consiglio di Stato, oltre a possibili ulteriori azioni a livello europeo per difendere la libertà di espressione del generale e degli altri militari italiani.
Il ministero della Difesa ha criticato la pubblicazione del libro, appellandosi a una “carenza del senso di responsabilità” e alla violazione del principio di neutralità delle Forze Armate. Secondo il ministero, l’opera avrebbe compromesso il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione militare, generando effetti divisivi tra le forze.
Nel frattempo, il gip del tribunale Militare di Roma ha archiviato il procedimento penale che vedeva Vannacci coinvolto in un’ipotizzata truffa militare legata alle indennità di missione per la presenza della moglie in Russia, quando ricopriva il ruolo di addetto militare presso l’Ambasciata d’Italia. La decisione di archiviazione è stata accolta positivamente dal legale dell’ufficiale.