Il suricato, animale esotico in voga come animale domestico, richiede una riflessione approfondita prima di essere adottato. Nonostante il suo aspetto adorabile e il carattere socievole, il suricato è una creatura selvatica con esigenze complesse che una casa può difficilmente soddisfare. In Italia è legale tenerlo come animale domestico, ma questo solleva importanti interrogativi sul suo benessere.
Il suricato, appartenente alla famiglia delle manguste, ha un istinto selvatico e una dieta varia che include insetti, piccoli vertebrati e frutta. Vive in ambienti aperti, favorendo spazi secchi e aria, e costruisce complesse tane sotterranee per ripararsi da predatori e caldo. Questi animali sono altamente sociali e comunicano costantemente all’interno del gruppo; un suricato isolato può facilmente stressarsi. Le dinamiche sociali sono intense, con le femmine che rivestono ruoli di comando, a volte sfociando in scontri anche con i maschi.
La crescente popolarità del suricato, amplificata da personaggi come Timon de “Il Re Leone,” ha spinto molte persone ad avvicinarsi a questo animale. Tuttavia, la vita domestica per un suricato è complessa e problematica. Ha bisogno di ampia libertà per scavare, interagire e comunicare con altri suricati. In assenza di un ambiente adeguato, può sviluppare comportamenti distruttivi e stress. Inoltre, la sua dieta specializzata difficilmente può essere replicata in casa, rendendo impegnativo il suo mantenimento.
In definitiva, tenere un suricato come animale domestico si rivela problematico e potenzialmente dannoso, sia per il suo benessere sia per quello delle persone che lo circondano. É essenziale considerare le reali necessità di questi animali prima di compiere una scelta.