Cambio della guardia nel governo dei Fratelli d’Italia, con Raffaele Fitto che ha lasciato l’incarico di ministro per gli Affari europei per diventare vicepresidente esecutivo della Commissione Ue e commissario alla coesione e alle riforme. Al suo posto è stato nominato Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera, che sta per prestare giuramento come nuovo ministro responsabile degli Affari europei, del Pnrr, del Sud e delle Politiche di coesione.
L’avvicendamento tra Fitto e Foti è avvenuto subito dopo le dimissioni di Fitto, presentate il 30 novembre, ponendo fine alle pressioni di Forza Italia e a speculazioni su una possibile riorganizzazione delle deleghe. Venerdì 29 novembre, Fitto ha partecipato al suo ultimo Consiglio dei ministri, ricevendo apprezzamenti dalla premier Giorgia Meloni e dai colleghi ministri, accompagnato da una foto di gruppo. Meloni ha affermato che l’attività del nuovo commissario continuerà senza interruzioni.
Fitto ha definito il suo mandato come “estremamente prezioso” e ha espresso fiducia nella competenza di Foti nel gestire le deleghe. Tommaso Foti, nato a Piacenza nel 1960, ha un lungo percorso politico che inizia nel Movimento Sociale Italiano, di cui è stato consigliere comunale a partire dal 1980. Dopo la fondazione di Alleanza Nazionale nel 1994, ha ricoperto il ruolo di vice sindaco a Piacenza e ha partecipato a diverse elezioni parlamentari, entrando alla Camera nel 2006.
Nel 2009, Foti ha contribuito alla creazione del Popolo della Libertà e, nel 2012, ha co-fondato Fratelli d’Italia. Dopo una prima candidatura nel 2013 senza successo, è tornato in Parlamento nel 2018 come vicecapogruppo. Rieletto nel 2022 con il centrodestra, ha ora assunto il ruolo di capogruppo e il nuovo incarico al governo.
La fiducia espressa dalla premier Meloni verso Foti riflette la sua considerevole esperienza e le capacità politiche, affermando che è un militante appassionato e coerente, dedicato al servizio della comunità e della nazione. Questo passaggio di potere segna un momento significativo per il governo e per le politiche europee italiane.