Jannik Sinner è nuovamente al centro di un caso di doping, con la WADA che ha presentato ricorso al TAS dopo la sua positività al clostebol in due controlli di marzo 2024. La decisione di appellarsi è stata una sorpresa poiché il caso sembrava chiuso dopo che il tribunale indipendente dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA) lo aveva dichiarato non colpevole a causa di una contaminazione accidentale. La WADA, tuttavia, contesta questa decisione, ritenendo che la posizione di “assenza di colpa o negligenza” non sia corretta secondo le norme vigenti. Propone quindi una squalifica compresa tra uno e due anni, pur non richiedendo la cancellazione dei risultati ottenuti da Sinner tra marzo e settembre.
Durante l’ultimo mese, il caso ha generato un intenso dibattito. Sinner non è stato sospeso durante il procedimento e ha sottolineato di aver compreso rapidamente come la sostanza fosse entrata nel suo organismo. Tuttavia, le richieste di squalifica da parte di alcuni colleghi, come Nick Kyrgios, hanno alimentato sospetti e critiche, con alcuni, incluso Novak Djokovic, che hanno evidenziato differenze di trattamento tra i giocatori in casi simili.
Il ricorso della WADA pone l’agenzia sotto scrutinio, con opinioni discordi sulla sua opportunità. Ci sono stati casi precedenti di dopaggio più controversi che non hanno ricevuto lo stesso trattamento. Ora la palla passa al TAS, che potrebbe emettere una decisione nelle prossime settimane, possibilmente a stagione conclusa.
Sinner ha espresso la sua delusione per il ricorso della WADA, dichiarando che è stato giudicato innocente da tre giudici e che la sua totale collaborazione ha portato a una sentenza approfondita. Ha evidenziato la robustezza del procedimento già svolto e la rinuncia da parte di altri organismi all’appello contro il verdetto. Il tennista è determinato a dimostrare nuovamente la sua innocenza e ha assicurato la sua collaborazione con i giudici del TAS, pur promettendo di non rilasciare ulteriori commenti finché il caso non sarà risolto.