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La riforma annunciata dal Guardasigilli Carlo Nordio “mi sembra un passo in avanti nel pianeta giustizia molto importante, occorrerà valutare anche quale sarà l’approdo finale delle proposte che giungono dal Ministro. Innanzitutto la riforma dell’abuso d’ufficio è diventata ineludibile, soprattutto perché si tratta di norma molto aperta che quindi favorisce anche le imputazioni creative”. A dirlo il presidente della Camera Penale di Roma Gaetano Scalise interpellato dall’Adnkronos sulle linee guida che sono state illustrate da Nordio.

Sul punto relativo alle intercettazioni, Scalise sottolinea come si tratti di “una riforma a mio parere non solo corretta ma necessaria: assistiamo ogni giorno ad un eccesso nell’uso delle intercettazioni, e contestualmente verifichiamo negli atti processuali che a fronte di innumerevoli intercettazioni inutili ed intrusive ve ne sono solo alcune di interesse processuale. Il sistema attuale – evidenzia il penalista – è oramai al collasso e sempre di più cogliamo l’intrusione anche nel rapporto cliente/avvocato, che invece per previsione normativa è vietato”.

Un altro dei temi toccati dal ministro e’ quello della separazione delle carriere. “E’ da sempre una battaglia delle Camere Penali ed è necessaria – dice Scalise – Auspico che finalmente ci si possa arrivare, dando così voce alle decine di migliaia di firme raccolte dall’Unione delle Camere Penali”. Sulla custodia cautelare, infine, “occorre una riflessione seria, perché, purtroppo anche le recenti modifiche che la rendevano estrema ratio, non hanno trovato una applicazione responsabile; ma insieme alla custodia cautelare occorre volgere lo sguardo anche al pianeta carcere e prendere atto che il livello di civiltà di un Paese si misura anche dalla condizione carceraria, e oggi constatiamo che siamo molto distanti da un livello accettabile”.

La camera Penale di Roma in sede congressuale “ha riproposto il tema della necessità che vengano emanati una amnistia e un indulto che servirebbero anche per ricondurre in termini più accettabili la condizione carceraria. Si badi bene, non vogliamo l’impunità per nessuno – sottolinea – ma pretendiamo il rispetto delle indicazioni contenute nella nostra Carta costituzionale. Da ultimo, occorre anche un miglior funzionamento dei Tribunali di sorveglianza che, purtroppo, sempre di più hanno una visione carcerocentrica”.

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