I cani stanno attraversando un nuovo stadio evolutivo per adattarsi meglio agli esseri umani, segnato da quella che viene definita la “terza ondata di domesticazione”. Studi recenti rivelano che questo processo non è solo un cambiamento di percezione, ma ha influenzato anche il DNA dei cani. Negli ultimi decenni, il rapporto tra umani e animali domestici è profondamente cambiato: cani e gatti sono diventati membri della famiglia con cui condividere momenti importanti. I cani, ora, mostrano nuove esigenze come una vita più domestica e un maggior bisogno di interazione con gli umani.
L’addomesticamento dei cani ha origini antiche, risalente a quattordicimila anni fa quando venivano utilizzati in diverse attività. Per permettere una convivenza armoniosa, i cani hanno adattato le loro abilità comunicative a quelle degli esseri umani, diventando eccellenti compagni e comprendendo i segnali sociali umani. Recenti studi condotti dall’Università svedese di Linköping hanno approfondito come lo stile di vita moderno stia influenzando i tratti genetici e comportamentali dei cani.
Un aspetto significativo è l’aumento dei livelli di ossitocina, l’ormone che promuove il legame sociale, dovuto all’interazione crescente tra cani e umani. In uno studio condotto su Golden Retriever, è emerso che quelli con una specifica variante genetica del recettore dell’ossitocina erano più propensi a cercare aiuto dai loro proprietari, evidenziando come l’addomesticamento abbia migliorato la loro capacità di interagire socialmente.
I ricercatori suggeriscono che per garantire il benessere dei cani e dei loro proprietari, sarà fondamentale allevare cani simili a quelli da assistenza, capaci di soddisfare le necessità del mondo attuale. I cani hanno dimostrato di saper riconoscere le emozioni umane, mostrando comportamenti di conforto quando i proprietari sono tristi.
Infine, ogni comportamento dei cani è intrinsecamente significativo, riflettendo secoli di evoluzione e addomesticamento. I cani hanno sviluppato un’intelligenza emotiva superiore rispetto ai gatti, dimostrando la loro straordinaria capacità di interagire con gli esseri umani, i cui sentimenti sono ormai parte integrante del loro modo di essere.