Alberto Angela, divulgatore scientifico molto riservato, è sposato con Monica dal 1993 e hanno tre figli: Riccardo, Edoardo e Alessandro. La sua vita privata è mantenuta lontana dai riflettori, e sia la moglie che i figli partecipano raramente agli eventi pubblici. Questa sera, Alberto condurrà una nuova puntata del suo programma “Stanotte Roma”, dove esplorerà le meraviglie della capitale italiana, dai luoghi celebri come il Colosseo e Piazza di Spagna a gemme nascoste, offrendo uno sguardo sulla storia, l’arte, la musica e il cinema di Roma.
Un evento traumatico ha segnato la vita di Alberto: nel febbraio 2002, mentre si trovava in Niger per un progetto di lavoro, fu rapito con altri membri della sua troupe da tre banditi armati. Nonostante non abbia subito ferite fisiche, l’esperienza ha comportato un notevole trauma psicologico. Alberto ha descritto quel momento come “quindici ore da Arancia meccanica” e ha evidenziato come l’esperienza lo abbia portato a riflettere sul valore della vita, aumentandone l’apprezzamento. Dopo la liberazione, ha confessato di aver temuto di non rivedere mai più sua moglie, ma è tornato a casa determinato a continuare il suo lavoro con passione.
Inoltre, Alberto Angela ha condiviso la storia del nonno Carlo, un medico antifascista che ha salvato molti ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Carlo, che morì prima che Alberto nascesse, era un ufficiale della Croce Rossa e successivamente presidente dell’ospedale Molinette di Torino. Alberto ha spiegato che, attraverso un diario trovato da una delle famiglie salvate, ha potuto scoprire di più sulla vita del nonno, evidenziando il suo eroismo e il fatto che tali gesta spesso non vengono raccontate in famiglia.
Queste esperienze di vita hanno contribuito a formare il profilo di Alberto Angela, un uomo che, pur affrontando gravi difficoltà, continua a dedicarsi alla sua passione per la divulgazione e la cultura, mantenendo al contempo un forte legame con la sua famiglia e la sua storia.