Oggi ci dirigiamo verso la Mefite di Rocca San Felice, situata in Irpinia, un luogo mitologico descritto da Virgilio nell’Eneide come una delle porte dell’inferno. Questa pozza di gas e vapori sulfurei è la fonte non vulcanica con la maggiore emissione di anidride carbonica al mondo, affascinando e spaventando chi vi si avvicina. Il borgo medievale di Rocca San Felice, a 750 metri sul livello del mare, conserva la sua anima antica, sviluppandosi attorno ai resti di una fortezza longobarda. La torre cilindrica, il Donjon, offre una vista spettacolare sulle colline irpine.
La piazza principale, con il “tiglio della libertà” piantato nel 1799, è un punto d’incontro per gli abitanti. Merita una visita anche la Chiesa di Santa Maria maggiore, ricostruita dopo il terremoto del 1980, e il Santuario di Santa Felicita, dedicato alla dea Mefite. A pochi minuti dal borgo, la Mefite si presenta come un piccolo lago sulfureo con acque ribollenti; l’area circostante ha un’atmosfera lunare e la vegetazione è assente a causa delle emanazioni gassose.
La gastronomia di Rocca San Felice riflette la storia e le tradizioni locali, con il pecorino di Carmasciano e piatti tipici come i Cravaiuoli e l’agnello alla brace. Il borgo è famoso per eventi culturali come il festival “Medioevo e la Rocca”, che trasforma il paese in un teatro vivente, arricchendo l’esperienza con danze medievali e antiche ricette. Rocca San Felice, con il suo straordinario connubio di natura, storia e leggenda, offre un affascinante mistero.