Il cinema sta attraversando una fase di trasformazione, non solo a causa della crescente popolarità delle piattaforme di streaming, ma anche per l’introduzione di nuove tecnologie di visione. Un esempio significativo è rappresentato dal teatro Pathé Palace di Parigi, che ha recentemente installato sei schermi LED Samsung Onyx, abbandonando i tradizionali proiettori. Questi schermi includono quattro modelli Onyx 4K di oltre 10 metri e due Onyx 2K di 5 metri, certificati dalla Digital Cinema Initiatives (DCI) per la loro qualità impeccabile.
Le caratteristiche degli schermi Samsung Onyx sono impressionanti: offrono una resa cromatica vivida, dettagli nitidi e un’illuminazione HDR che permette neri profondi e contrasti ben definiti. Tuttavia, è fondamentale che i film siano girati in HDR, poiché gli schermi non possono “creare” un’alta gamma dinamica da film non progettati per questa tecnologia. In termini di luminosità, gli schermi Onyx sono fino a sei volte più luminosi rispetto ai tradizionali proiettori cinematografici, raggiungendo valori di up to 300 nit. Inoltre, supportano la visione in 3D con una luminosità migliorata, riducendo i problemi tipici del cinema 3D, come le vertigini.
Samsung ha inoltre installato uno schermo The Wall nella hall del Pathé Palace, un pannello di 5,4 metri di altezza e 9,6 metri di larghezza, dotato di un processore MICRO AI per migliorare la risoluzione fino a 8K e ridurre il rumore delle immagini. Anche qui viene impiegata la tecnologia HDR per ottimizzare colori e luci. Inoltre, sono stati posizionati schermi Smart Signage per la programmazione e trailer dei film, e Stretched Display all’ingresso delle sale.
Questo passaggio dai tradizionali proiettori agli schermi Samsung Onyx rappresenta una sfida significativa per il settore, richiedendo investimenti considerevoli e una riorganizzazione degli spazi nelle sale. Nonostante il biglietto per il Pathé Palace costi 25 euro, un prezzo più elevato rispetto all’Italia, questo aumento è visto come giustificato dalle nuove tecnologie. Tuttavia, c’è il rischio che costi così alti possano allontanare ulteriormente il pubblico dal grande schermo.