Durante la cerimonia di chiusura della XIX edizione della Festa del Cinema di Roma, che si è svolta il 26 ottobre 2024, Geppi Cucciari ha fatto da madrina, mantenendo viva la tradizione di portare humour nell’evento. In un discorso satirico, ha preso di mira il ministro della Cultura Alessandro Giuli, evidenziando la sua inclinazione per un linguaggio complesso e aulico, a volte difficile da seguire.
Cucciari ha iniziato il suo intervento con una serie di frasi esagerate e pompose, imitando il modo di parlare di Giuli. La comica ha esordito dicendo: “È gioioso approssimarsi nell’ora del desìo”, attirando subito l’attenzione del pubblico con un linguaggio che sembrava essere un miscuglio di parole senza senso, tipico dei discorsi del ministro. La sua parodia è continuata con frasi come “Orbene approssimiamo all’anno fescennino capitolino”, ulteriore conferma della sua intenzione di ridicolizzare il linguaggio elevato.
Durante il suo siparietto, Geppi ha fatto riferimento al vino e all’acqua, elementi che hanno coinvolto il pubblico in un gioco di parole. Alla fine del suo scambio umoristico, si è scusata dicendo che le erano stati dati per errore i fogli del ministro, un’allusione chiara al suo modo di comunicare. Questo momento di comicità ha preparato il terreno per il suo “vero” discorso, in cui ha toccato diverse tematiche, inclusive della situazione del cinema italiano.
Cucciari ha criticato il panorama cinematografico locale, che sembra concentrarsi eccessivamente su biopic di figure storiche italiane, sottolineando che sarebbe opportuno “darsi da fare per produrre grandi italiane grandi italiani”. Ha invitato il pubblico a lavorare sulla propria crescita personale, auspicando una maggiore tolleranza e gentilezza nella società. La conduttrice ha esortato a non restare intrappolati nei confini que si tendono a stabilire, sottolineando l’importanza dell’apertura verso gli altri.
La serata si è conclusa con un messaggio di unità e collaborazione, mentre si rifletteva sul potere del cinema come mezzo di comunicazione e cambiamento sociale. Cucciari, con la sua ironia, ha saputo mescolare divertimento e riflessione, rendendo la chiusura della festa un evento memorabile.