“Sei incinta? Sei malata? Dimettiti dal consiglio comunale”. Con queste parole, la maggioranza del Consiglio comunale di Treviglio ha respinto la proposta di Matilde Tura, capogruppo del Partito Democratico, per permettere il collegamento da remoto delle consigliere con gravidanza a rischio e dei neogenitori nei primi mesi di vita del bambino. Tura, che ha vissuto le difficoltà del conciliare il lavoro politico con la maternità, ha raccontato che ha partecipato attivamente fino a pochi giorni prima del parto, ma ha perso occasioni di intervenire dopo la nascita del suo bambino. La proposta sarebbe stata un modo per supportare le donne in situazioni simili, permettendo loro di non abbandonare i propri impegni.
Tura ha sottolineato che la tecnologia per il collegamento da remoto è già utilizzata per le Giunte comunali e altri eventi, senza costi aggiuntivi e rispondendo alle necessità della vita personale senza compromettere il servizio pubblico. Tuttavia, la maggioranza ha argomentato che la priorità di un consigliere comunale deve essere la presenza fisica, suggerendo che in caso di circostanze personali significative, si debba considerare la possibilità di dimettersi. Tura ha espresso rammarico per la mancanza di apertura alla proposta, soprattutto da parte di partiti che promuovono attivamente il tema della natalità. Ha ribadito l’importanza di eliminare gli ostacoli che limitano la partecipazione delle donne nella società e nella politica, evidenziando la necessità di un cambio di cultura e di pratiche istituzionali.