Le indagini sul caso di Chiara Petrolini continuano a suscitare grande interesse. La giovane madre dei neonati trovati morti a Traversetolo, in provincia di Parma, non ha fornito risposte durante l’interrogatorio di garanzia il 26 settembre scorso, scelta che il suo avvocato, Nicola Tria, ha definito “prettamente tecnica”.
A seguito di questi eventi, la Procura starebbe valutando la possibilità di presentare un appello al Tribunale del Riesame. Le autorità giudiziarie ritengono che gli arresti domiciliari imposti alla ragazza, accusata di omicidio volontario e soppressione di cadavere, siano inadeguati. Secondo quanto riportato dall’inviato Giammarco Menga durante la trasmissione Quarto Grado, il pubblico ministero potrebbe richiedere il trasferimento della giovane in carcere. Questa decisione sarebbe motivata dalla sua scarsa collaborazione, in particolare per il fatto che inizialmente aveva affermato che entrambi i neonati erano nati morti. Tuttavia, tale dichiarazione è stata contraddetta da analisi tecniche del suo telefono cellulare, che hanno rivelato che la ragazza aveva effettuato ricerche sia per nascondere la gravidanza sia per disfarsi dei corpi.
Nel frattempo, i telefoni cellulari dei genitori di Chiara Petrolini sono stati restituiti, ma solo dopo che erano state ottenute le copie forensi. Resta da chiarire se i suoi amici, a cui Chiara aveva richiesto di incontrarsi prima dell’arresto, e l’ex fidanzato fossero a conoscenza della situazione. Secondo quanto riportato da Pomeriggio Cinque, Chiara aveva cercato di contattare l’ex fidanzato tramite WhatsApp per organizzare un incontro, ma lui non aveva risposto alle sue richieste.
La vicenda dei neonati deceduti e le azioni legali per la madre continuano a svilupparsi, mantenendo alta l’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica. Le dinamiche di questa triste storia rimangono avvolte nel mistero, sollevando interrogativi su cosa sia realmente accaduto e quale sarà il futuro legale di Chiara Petrolini.