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venerdì, 17 Gennaio, 2025
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Il bivio della premier Meloni

Giorgia Meloni ha finora dimostrato prudenza e senso di responsabilità nel suo approccio politico. Secondo Antonio Polito sul Corriere della Sera, le sue principali scelte sono in continuità con quelle del predecessore Mario Draghi. La prima di queste scelte è il sostegno incondizionato all’Ucraina, ponendosi al centro dell’Europa contro i piani neo-imperiali di Putin. La seconda riguarda la riduzione delle tasse sul lavoro, rendendo permanente la diminuzione del cuneo fiscale. Quest’ultimo aspetto, insieme al primo, rappresenta un cambiamento significativo rispetto al passato populista di Meloni e alla sua alleanza con Salvini, poiché ha comportato la decisione di mantenere in ordine i conti pubblici, riacquistando così la credibilità del Paese.

La popolarità di Meloni rimane inalterata a due anni dall’inizio del suo mandato, un risultato raro per le amministrazioni. Tuttavia, il futuro presenta delle incertezze. Polito si chiede quale ambizione possa avere Meloni ora che ha dimostrato maturità e gode di opportunità storiche favorevoli. Due strategie si presentano: aspettare o agire. L’attesa potrebbe riguardare le elezioni tedesche, la conclusione della crisi del modello francese, o le decisioni di Trump su dazi e guerre. L’alternativa sarebbe intraprendere un’iniziativa che possa posizionare l’Italia come leader in una nuova Europa, ad esempio creando una coalizione per la difesa europea e il debito comune per le spese militari, temi cruciali per l’Unione Europea.

Inoltre, Polito mette in evidenza il rischio che la crisi industriale dell’Italia, un declino che sta modificando il panorama economico del Paese, venga trascurata in un contesto di fruizione crescente di settori come turismo ed edilizia a scapito di produttività e innovazione. L ex premier Draghi aveva già avvertito che, se le cose continuano così, l’economia europea potrebbe stagnare per venticinque anni mentre i costi per pensioni, energia e digitalizzazione cresceranno notevolmente. Polito conclude sottolineando l’importanza di non sprecare l’attuale capitale di credibilità e consenso di cui dispone Meloni, suggerendo che l’Italia ha l’opportunità per un cambiamento concreto e rilevante.

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