Il 63% degli intervistati considera il modello di gestione del calcio italiano in crisi, con una percezione più marcata tra uomini (75%) e tifosi (69%). Questo emerge da un’indagine di ‘Noto Sondaggi’ sul rapporto tra italiani e calcio. La maggioranza (67%) è tifosa di una squadra, con un coinvolgimento particolarmente elevato tra chi pratica il calcio. Sebbene il 62% segua il calcio in TV, solo un quinto visita gli stadi. Tra le modalità di seguire la propria squadra, l’abbonamento alla PayTV è il più comune (40%).
Un ampio 63% giudica il modello di gestione del calcio in crisi, evidenziando il compenso eccessivo per calciatori e allenatori come principale problema (64%). Altre problematiche includono l’elevato indebitamento delle società (43%) e la scarsa valorizzazione dei settori giovanili (39%). Solo il 12% crede che il calcio italiano sia in una condizione finanziariamente solida, mentre le opinioni sul ripensamento del modello di business sono discordanti.
Riguardo al nuovo modello, il 43% considera la solidità economica cruciale per la competitività, mentre il 22% crede nell’importanza della formazione dei talenti. Le priorità dovrebbero includere la gestione dei costi e l’indebitamento (46% e 38%). Circa il 70% è contrario al finanziamento pubblico del calcio, ritenendo che le società debbano essere trattate come altre imprese. Tuttavia, una maggioranza, soprattutto giovani, ritiene che lo Stato debba intervenire per l’ammodernamento degli impianti (55%) e per la sicurezza negli stadi (64%).