Un gruppo internazionale di ricercatori ha portato alla luce una scoperta che, se verificata, potrebbe essere un punto di svolta: un materiale capace di trasportare corrente elettrica senza perdere neanche un briciolo di energia, un sogno per l’ingegneria moderna.
Stiamo parlando della sorprendente proprietà della superconduttività. Ma non ci fermiamo qui: il vero colpo di scena è la scoperta di un superconduttore “non convenzionale” direttamente dalla natura. La narrazione si tinge di incredulità quando si scopre che il minerale miassite, noto per le sue doti superconduttive, infrange gli schemi classici di questa straordinaria capacità.
Dimenticate gli artifici quantistici tipici dei superconduttori: la miassite gioca secondo regole proprie, funzionando a basse temperature senza bisogno dei consueti trucchi quantici. Questo la rende il primo superconduttore di questo tipo mai identificato, un vero e proprio unicum nel suo genere. La miassite, dunque, si presenta come una gemma rara non solo per le sue peculiarità ma anche perché può essere trovata in natura, anche se dobbiamo ammettere che le probabilità di imbattersi in un campione naturale puro abbastanza da esibire queste straordinarie proprietà sono piuttosto remote.
In questa avventura scientifica, si è proceduto con una serie di esperimenti di precisione, tra cui il test della profondità di penetrazione, che ha messo in luce il comportamento unico del materiale in presenza di un campo magnetico debole. È emerso che i superconduttori non convenzionali come la miassite sono particolarmente sensibili ai difetti, che possono influenzare significativamente la temperatura a cui manifestano la loro magica capacità.
La ricerca di materiali inediti che possano spalancare nuovi orizzonti nel campo della scienza quantistica ha guidato i ricercatori verso la miassite, un composto di rodio e zolfo che sfida l’intuizione grazie alla sua capacità di crescere cristalli a basse temperature. Il potenziale di tali scoperte è immenso, estendendosi ben oltre l’uso attuale in tecnologie come gli scanner MRI e gli acceleratori di particelle.
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