Ieri sera, a mercati chiusi, si è svolto quello che molti analisti ritengono l’evento finanziario più significativo dell’anno: la comunicazione dei risultati trimestrali di Nvidia, il colosso dei chip per l’intelligenza artificiale. La società ha registrato ricavi pari a 35 miliardi di dollari, raddoppiando l’utile a 19 miliardi. Tuttavia, le previsioni di crescita delle vendite sono state considerate insufficienti, portando il titolo a scendere fino al 5% nelle contrattazioni dopo il mercato e i future di Wall Street a mostrare una debolezza generale.
Le borse europee hanno aperto con cautela, influenzate dalle preoccupazioni su un possibile incremento della guerra in Ucraina e dagli avvertimenti della Banca Centrale Europea (Bce). Quest’ultima ha lanciato un allerta sulla possibilità di una nuova crisi del debito per l’Eurozona, a meno che non si riesca a stimolare la crescita economica, ridurre il debito pubblico e risolvere le incertezze politiche. Milano e Parigi hanno subito un calo dello 0,2%, mentre Londra, Francoforte e Madrid hanno registrato un andamento positivo.
Anche i mercati asiatici hanno mostrato segnali di debolezza: Tokyo ha chiuso con una flessione dello 0,85%, mentre Shanghai ha chiuso quasi invariata con un aumento dello 0,06%, e Hong Kong ha registrato una diminuzione dello 0,53%. In controtendenza, il Bitcoin ha visto un aumento significativo, raggiungendo per la prima volta un valore record di 97 mila dollari. Questo incremento è attribuibile all’effetto Trump, cioè la prospettiva di una legislazione più favorevole per il settore delle criptovalute.
In sintesi, i risultati di Nvidia hanno deluso le aspettative a causa delle previsioni sulle vendite, causando un impatto negativo sulle borse, già influenzate da tensioni geopolitiche e preoccupazioni economiche. Nonostante ciò, il Bitcoin ha mostrato una performance positiva, riflettendo le speranze di un clima migliore per gli investimenti nel settore.