Nel liquido seminale, un’elevata presenza di alcuni ceppi di Pseudomonas, Prevotella e Lactobacilli può alterare la concentrazione degli spermatozoi, creando un micro-ambiente infiammatorio dannoso per la fertilità maschile. Questo è il risultato di studi condotti dai ricercatori dell’Università di Napoli “Federico II” in collaborazione con colleghi brasiliani e danesi e esperti dell’Università di Padova.
Le ricerche hanno analizzato un totale di 64 studi, evidenziando che l’aumento di ceppi di Prevotella e Pseudomonas, insieme a Lactobacillus iners, rappresentano fattori di rischio per la concentrazione spermatica, che può scendere sotto i livelli minimi richiesti dall’OMS per una fertilità maschile adeguata. La Società Italiana di Andrologia (SIA) stima che una bassa conta di spermatozoi sia responsabile di circa il 30% dei casi di infertilità di coppia.
Negli ultimi cinquant’anni, è stato osservato un significativo declino della concentrazione e della conta spermatica globale. Alessandro Palmieri, presidente della SIA, sottolinea come in passato si ritenesse che il liquido seminale fosse privo di batteri. Tuttavia, studi recenti dimostrano che il liquido seminale possiede una propria comunità microbica, simile a quella presente nell’intestino e nella vagina. Un microbioma spermatico in equilibrio favorisce il benessere, ma se squilibrato può contribuire all’infertilità.
Anche se l’alterazione del microbioma riproduttivo femminile è stata a lungo associata a esiti negativi della gravidanza, studi recenti mostrano che gli uomini con alterazioni nella fisiologia spermatica presentano una diversa composizione del microbiota rispetto a quelli fertili. Questo può risultare correlato a condizioni di oligozoospermia, caratterizzate da una bassa conta di spermatozoi. La ricerca condotta dall’Università di Napoli ha incluso 37 studi dal 1980 al 2023, analizzando oltre 9300 uomini e trovando un eccesso di ceppi di Prevotella e Lactobacillus nei soggetti con ridotta conta di spermatozoi.
I risultati sono stati confermati da una revisione di 27 studi da parte dei ricercatori di Padova, che hanno trovato anche alte concentrazioni di Pseudomonas. L’eccesso di Lactobacillus, in particolare, può generare acido lattico, contribuendo a un ambiente infiammatorio nocivo per il numero di spermatozoi. Palmieri conclude sottolineando l’importanza di studiare il microbiota del liquido seminale per migliorare la diagnosi e le strategie terapeutiche nell’infertilità maschile.