Gianfranco Fini, storico leader della destra italiana e presidente della Camera dal 2008 al 2013, ha recentemente indirizzato critiche a Giorgia Meloni e al suo governo di Fratelli d’Italia. Durante un evento al Senato per la presentazione del libro di Carmelo Briguglio, Fini ha rivelato di aver votato per Meloni, ma ha espresso disaccordo su alcune delle sue politiche. Sebbene non abbia specificato i punti di divergenza, ha fatto intendere che riguardano questioni centrali della governance attuale.
Fini ha affermato: “Ho votato Giorgia, ma su alcune cose non sono d’accordo”, evidenziando come, nonostante i successi della premier, ci siano temi su cui mantiene una posizione differente. Questo intervento ha riacceso l’attenzione sulle tensioni all’interno della destra italiana e ha sottolineato che, al di là del riconoscimento del “capolavoro” politico di Meloni, ci sono scelte con le quali non condivide la visione, in particolare riguardo all’approccio nel rafforzare una destra di governo.
Pur affermando di non avere intenzione di tornare in politica, Fini ha rimarcato il significativo legame tra la sua eredità e il successo attuale di FdI. Ha citato la “svolta di Fiuggi” e la necessità di mantenere fede alle radici di Alleanza Nazionale nel percorso intrapreso dalla Meloni. Fini ha riconosciuto i meriti della premier, lodandola per aver riunificato una comunità politica precedentemente frammentata. Ha dichiarato che il successo della Meloni è stato possibile grazie alle basi poste dalla sua leadership e ha affermato: “Se oggi la destra è di governo, lo si deve anche alla svolta di Fiuggi”.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha ribadito l’importanza storica di Fini per la destra italiana, sottolineando come senza la transizione dalla destra nostalgica a quella moderna, guidata da Fini, il traguardo di Meloni non sarebbe stato raggiungibile. Nonostante le critiche, Fini ha sorpreso riconoscendo che “Giorgia ha fatto un piccolo capolavoro”, in un contesto dove la coesione politica risulta fondamentale per il futuro della destra in Italia.