Matteo Salvini ha festeggiato vivamente la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi, ritenendo che la sua rielezione non rappresenti un rischio per l’Italia. Da sempre sostenitore del leader repubblicano, Salvini ha espresso il suo supporto attraverso forti dichiarazioni sui social e interviste, definendo il successo di Trump come una “grande occasione” per l’Italia. Secondo il ministro dei Trasporti, l’approccio “America first” potrebbe non solo non nuocere all’economia italiana, ma aprire anche nuove opportunità per le esportazioni. Durante un’intervista a Dritto e Rovescio su Rete 4, ha sottolineato che, nonostante i dazi imposti su alcuni prodotti, le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti erano aumentate durante il precedente mandato di Trump.
Salvini ha inoltre ribadito la necessità di un’Europa più forte, auspicando che i leader europei seguano l’esempio delle grandi potenze mondiali, e ha esortato a una riflessione su politiche europee considerate eccessivamente restrittive, specialmente nel settore automobilistico. La notte delle elezioni, per celebrare quella che definisce una “svolta storica”, Salvini ha indossato una cravatta rossa, un gesto che ha raccontato con un tocco di ironia, evidenziando la difficoltà nel trovare un tale colore.
In questa occasione, ha enfatizzato il valore del voto popolare e la democrazia americana, citando la vittoria di Trump come un segnale di cambiamento. In un’intervista successiva, ha addirittura ipotizzato che il nuovo presidente potrebbe aspirare al Premio Nobel per la Pace, a condizione che riesca a promuovere il dialogo tra nazioni in conflitto. Salvini ha citato casi come quelli della Russia e Ucraina o di Israele e Iran, sostenendo che se Trump dovesse mediare efficacemente in queste situazioni, sarebbe meritevole di un tale riconoscimento.
In sintesi, Salvini vede nella vittoria di Trump un’opportunità positiva per l’Italia e per le relazioni internazionali, auspicando un rafforzamento dell’Europa e un atteggiamento proattivo nei confronti delle politiche mondiali.