La Sirenetta è finalmente arrivata al cinema e ha diviso critica e pubblico. Ma su una cosa sono quasi tutti d’accordo, la bravura di Halle Bailey e il fatto che – a dispetto delle polemiche degli ultimi due anni – sia perfetta nel ruolo di Ariel. Ad occuparsi dell’acconciatura dell’attrice è stata l’hair designer (vincitrice di un Oscar) Camille Friend. In una recente intervista rilasciata a Variety la Friend ha rivelato che il lavoro sui capelli di Halle Bailey è costato oltre 150.000$.
“I capelli di Halle le arrivano fino alla vita, oltre 60 cm. E metterle una parrucca sarebbe sembrato strano. I suoi capelli fanno parte di lei. Abbiamo preso però dei capelli lunghi circa 70 cm, colorati appositamente per lei e incollati con punte di cheratina. Ci sono tre sfumature di rosso. Abbiamo speso molto, non vorrei dire cifre sbagliate, ma abbiamo speso almeno 150.000 Dollari perché abbiamo dovuto lavorarci molto. È stato un processo molto lungo. Abbiamo anche dovuto capire come dare l’effetto del galleggiamento. I lock non galleggiano come volevamo. I capelli dovevano ‘ballare’ e quindi abbiamo aggiunto anche delle ciocche di capelli naturali, sciolti”.
Cara Disney, per risparmiare du spicci per il prossimo live action potresti ingaggiare…
This picture for me is the most culturally forward aspect of #TheLittleMermaid production. The fact that they hired and paid black hair care professionals to properly do Halle’s goddess locs as Ariel. May this become a standard onset for black actors.🙏🏾🧜🏾♀️ pic.twitter.com/sI5xjS9zUz
— HopingSomethingLessEvilThanTheBirdAppCatchesOn (@MsGo) May 26, 2023
Halle Bailey parla della sua acconciatura in La Sirenetta.
“Un tempo si vedevano a malapena le ciocche, adesso invece abbiamo una principessa Disney che le mostra, cosa mai successa prima. Per me era importantissimo avere i miei capelli naturali in questo film e sono molto grata al regista Rob Marshall perché ha voluto mantenerli. È sempre importante avere qualcuno che mi sostenga.
Ho i capelli in questo modo da quando avevo 5 anni, quindi sono una parte enorme di ciò che sono. Dobbiamo essere in grado di vederci, dobbiamo essere in grado di vedere i nostri capelli su grandi schermi come questo, in modo da sapere che sono belli e più che accettabili.
Interpretare Ariel mi ha aiutato a trovare me stessa. Ho lavorato al progetto da quando avevo 18 anni ai 23: anni di profondo cambiamento, in cui io sono cresciuta come giovane donna. Mi ritrovo in Ariel, nel suo percorso di passioni, forte volontà, nel far valere le proprie ragioni e nella capacità di affrontare anche cose che la spaventano. Tutte qualità che ho cercato di adottare. Mi ha insegnato tanto”.