Ventinove anni, 9 figli, borseggiatrice. Che intasca fino a 1.000 euro al giorno. Come racconta Ana (nome di fantasia) al Corriere della Sera il suo ultimo parto risale a dicembre ma tutti i suoi figli vivono “in Bosnia, dove sono nata. Se ne occupa mio marito, che non lavora. Mantengo io la famiglia: mando i soldi a casa e non sono pochi. È capitato che in un giorno mettessi in tasca 1.000 euro, un’eccezione, perché anche 500 sono una fortuna ora che la gente gira con poco contante. Io però ho pazienza”, dice la 29enne che vive in zona Niguarda a Milano.
Come colpisce in metropolitana? “Mi apposto nei pressi dei distributori automatici di biglietti, così posso vedere dove il passeggero ripone il portafoglio. Quando decido di entrare in azione, seguendo il soggetto a mio giudizio più vulnerabile, spesso donne, mi sfilo il giubbotto e me lo porto al braccio, nascondendo la mano con cui frugherò nella sua borsa. Se pesco uno smartphone va bene uguale”.
Ha ereditato l’arte del furto dai genitori? “Anche. Loro adesso vivono in Spagna, in una seconda casa di proprietà. Una delle mie sorelle s’è ribellata a questa vita, fuggendo, e so che è diventata parrucchiera. Non abbiamo più rapporti e si vergogna del suo cognome. È stata nostra zia a iniziarci”. Quando? “A 13 anni”.