La Commissione affari costituzionali della Camera ha dato il via libera alla riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati, dopo aver esaminato e respinto tutti gli emendamenti proposti dalle opposizioni. Questo passo, a giudizio di esponenti di Forza Italia come Tommaso Calderone e Paolo Emilio Russo, testimonia la possibilità di riformare il sistema giudiziario per renderlo più efficiente e realmente indipendente. I due deputati evidenziano che il riformare non deve avvenire attraverso scontri o misure punitive, ma nel pieno rispetto del lavoro della magistratura. Forza Italia ha sempre considerato questa riforma fondamentale, sin dalla sua nascita oltre trent’anni fa, e la coalizione di centrodestra l’ha inclusa tra i punti essenziali del proprio programma elettorale. La recente approvazione del testo, che ha richiesto più di un anno di lavoro, audizioni e confronti, rappresenta secondo loro un passo decisivo verso una Italia riformata.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha accolto favorevolmente la separazione delle carriere, sottolineando che essa è un elemento centrale del programma governativo e una “bandiera” per la maggioranza. Nordio ha spiegato che questa separazione è connaturata al codice accusatorio italiano, in vigore dalla riforma Vassalli. Ha poi evidenziato come, negli ordinamenti anglosassoni, la separazione delle carriere sia una prassi normale e che affermare il contrario sarebbe incorretto e fuorviante. Infine, Nordio ha espresso il desiderio che si tenga un referendum su temi cruciali e costituzionalmente rilevanti, come la separazione delle carriere, la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) e l’istituzione di una nuova Alta Corte di giustizia, sostenendo che è essenziale che il popolo italiano si pronunci su tali questioni.