Dal 24 dicembre 2024 al 6 gennaio 2026 si svolgerà il Giubileo 2025 in Italia, con particolare riferimento a Roma, dove si prevede un’affluenza massiccia di visitatori. Questo solleva preoccupazioni riguardo alla gestione dell’ordine pubblico, sicurezza (in particolar modo contro il rischio di attentati) e la salute pubblica, specialmente nel contesto post-Covid. L’epidemiologo Massimo Ciccozzi, insieme ad altri esperti, ha messo in evidenza l’importanza di prepararsi a potenziali pandemie, riaffermando che è fondamentale non dimenticare le lezioni apprese nei recenti anni.
Per affrontare le sfide sanitarie associate a grandi eventi come il Giubileo, un gruppo di scienziati ha delineato un piano strategico articolato in sette pilastri, tra cui il monitoraggio epidemico, l’analisi dei dati, la formazione degli operatori sanitari e la promozione della prevenzione e del controllo delle malattie. Questi principi mirano a garantire la sicurezza sanitaria e a prevenire il verificarsi di epidemie da malattie infettive.
Gli esperti avvertono che l’afflusso di pellegrini in una città come Roma potrebbe creare un ambiente favorevole alla diffusione di virus respiratori, infezioni gastrointestinali e altre malattie infettive. Citando esperienze passate, come l’epidemia di Mers-CoV durante il pellegrinaggio Hajj nel 2012, sottolineano i rischi associati ai grandi raduni religiosi. Le malattie a cui prestare attenzione includono il Covid, l’influenza e il morbillo, oltre a malattie trasmissibili come l’HIV e batteriche come la tubercolosi.
In questo contesto, è emersa la necessità di implementare misure di prevenzione e monitoraggio per evitare che le minacce locali si trasformino in emergenze globali. Ciccozzi ha anche avvertito di un possibile aumento dei contagi di Covid e influenza durante il Giubileo, considerando il movimento di oltre 30 milioni di persone.
Per minimizzare il rischio di infezioni, gli esperti consigliano di indossare mascherine nei mezzi di trasporto affollati e di essere vigili nei confronti dell’HIV. È cruciale prepararsi a gestire l’afflusso di visitatori e monitorare le situazioni di emergenza per garantire che le strutture sanitarie non vengano sovraccaricate.