Nel 1945, nacquero le Nazioni Unite come risposta alla devastazione della Seconda Guerra Mondiale, con l’obiettivo di evitare futuri conflitti. Cinquanta governi si riunirono a San Francisco per redigere lo Statuto dell’organizzazione, approvato e ratificato in pochi mesi. Gli scopi fondamentali delle Nazioni Unite comprendono la protezione dei diritti umani, la promozione della pace e della sicurezza, l’assistenza ai paesi in difficoltà e lo sviluppo sostenibile.
Oggi, 24 ottobre, si celebra la Giornata delle Nazioni Unite, ma il contesto attuale, caratterizzato da guerre e crisi umanitarie, solleva interrogativi sul significato di questa celebrazione. La professoressa Micaela Frulli, docente di diritto internazionale all’Università di Firenze, sottolinea l’importanza di riconoscere i successi dell’ONU, come i trattati adottati e le organizzazioni create, ma evidenzia anche la mancanza di volontà politica da parte degli Stati nel far funzionare l’ente.
Frulli afferma che senza un impegno politico concreto, l’ONU rischia di divenire inefficace. Incoraggia la società civile a chiedere ai governi di rispettare e attuare la Carta delle Nazioni Unite, la quale deve essere più di una semplice dichiarazione.
Sottolinea l’importanza della volontà politica per utilizzare il diritto internazionale nelle relazioni statali, e invita i cittadini a informarsi e a far sentire la propria voce attraverso il voto e manifestazioni. Frulli mette in guardia contro il rischio di un nichilismo che serve solo a rafforzare i poteri forti, e ribadisce che il rispetto del diritto internazionale è cruciale, anche in tempi di crisi economica e sociale.