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Giorgia: "Nel palazzetti per chiudere un anno pazzesco. Sanremo? Non escludo il ritorno"


La cantautrice romana dal 7 novembre impegnata nella terza tranche del tour ‘Blu’

Giorgia fotografata da Massimiliano Di Stefano
Giorgia fotografata da Massimiliano Di Stefano

Su Sanremo rispondo come Califano: non escludo il ritorno. Con il festival meglio non pronunciarsi, i fatti dimostrano che può succedere di tutto. Ora però chiudiamo prima questo anno pazzesco nei palazzetti”. A due settimane dalla partenza di ‘Blu Live – Palasport’, terzo capitolo del tour 2023, dedicato al nuovo album ‘Blu’, dopo la prima tranche nei teatri lirici (un successo straordinario con tutte le date sold out già prima della partenza) e la seconda nei festival estivi, Giorgia si racconta all’Adnkronos tracciando il bilancio di un anno che l’ha vista tornare sulla scena in maniera travolgente, tra la partecipazione a Sanremo, il nuovo disco, l’esordio cinematografico da attrice e appunto il tour che riprenderà il 7 novembre dal Mediolanum Forum di Assago e proseguirà a Roma (11 novembre), Mantova (18 novembre), Firenze (23 novembre), Casalecchio di Reno (24 novembre), Padova (28 novembre), Bari (1 dicembre), Eboli (2 dicembre), Brescia (9 dicembre), Torino (13 dicembre).

“Dopo le atmosfere più intime dei teatri lirici e quelle più scanzonate dei concerti all’aperto, nei palazzetti vedrete un’altra dimensione ancora, più spinta, più suonata, più ballata e più aggressiva”, dice la cantautrice romana che per queste nuove date nei palazzetti avrà sul palco una formazione di musicisti inedita: Diana Winter (voce e chitarra), Andrea Faustini (voce), Fabio Visocchi (keyboards), Gianluca Ballarin (piano, keyboards e programming), Mylious Johnson (drums), Sonny T (basso, chitarra e direzione musicale) e Andrea Rigonat (chitarre). Quest’ultimo è il marito di Elisa, con cui Giorgia ha un rapporto speciale, suggellato anche dal duetto sanremese in cui si sono scambiate le voci sui due pezzi con cui erano state rivali all’Ariston nel 2001. “Con Andrea – spiega Giorgia – non avevo mai suonato. Lo apprezzo moltissimo ma non avrei mai osato chiederglielo. Poi per fortuna ci siamo trovati a parlarne. Io non avevo un chitarrista da un po’ ed è nata questa cosa bellissima”.

Per i palazzetti volevo una band che rendesse possibile spaziare da una ballad ad un pezzo più jazz, al rock ad un omaggio dance“, sottolinea. “La scaletta? Capirete fin dall’inizio che è un’altra musica rispetto ai mesi scorsi. L’inizio sarà molto diverso da quello dei teatri lirici, dove iniziavamo molto melodici con un’intro di piano. Qui sarà il contrario, andremo subito a mille. Se sopravvivo ai primi tre pezzi, allora sarà in discesa”, scherza. “Il programma sarà una sorpresa”, dice, scandita anche dagli abiti che Maria Grazia Chiuri di Dior ha creato per lei, dopo averla vestita sia a Sanremo che nel tour nei teatri ed aver creato l’immagine della donna vitruviana per la copertina dell’album ‘Blu’: “Nei palazzetti mi scoprirà di più. Sarò una donna vitruviana scomposta. Ma con grande attenzione alla comodità dei movimenti”, assicura. Ballerai? “Certo, avrò anche il mio momento da adolescente, mi piace ballare”. Emanuel (Emanuel Lo, il compagno ballerino, musicista e coreografo di Giorgia, ndr.) ti consiglia? “Ogni tanto gli chiedo qualcosa e lui è molto disponibile a parole ma poi sparisce ad ‘Amici’ e lo vedo in tv. E comunque io ascolto i consigli ma poi faccio come mi pare…”, ride.

Di questo anno vissuto con la massima intensità, Giorgia dice: “Al livello esperienziale, altro che un anno! Sembrano dieci. Naturalmente ci sono stati momenti più belli, altri più stressanti. Ma ho fatto un percorso interiore che mi ha cambiato. Non sono la stessa di un anno fa, questo è sicuro. Mi sento trasformata”.

Ora le date nei palasport, che Giorgia è tra le poche artiste donne ad affrontare da sola, la pongono di fronte a nuove sfide anche personali: “Ho il terrore di partire, perché mio figlio Samuel ha iniziato il liceo, che è un passaggio importante. E anche Emanuel è alle prese con Amici. E io sono più chioccia di quello che avrei pensato qualche anno fa: sono capace di lasciare le porzioni per il pranzo pronte in freezer. Poi mi trattengo perché penso sia un bene anche renderli autonomi questi figli”.

Del rapporto “di grande affetto” che la lega al suo pubblico, dice: “In 30 anni, i miei fan sono diventati dei parenti, mi portano i figli. E la cosa bella è che siamo di fronte alla prima generazione in cui i genitori chiedono ai figli di fotografarli con i loro beniamini. Poi ci sono dei 13enni-14 enni che mi scrivono sui social, che sanno tutto dei miei pezzi. In quei momenti mi sento un po’ Morandi. Mio figlio mi ha chiesto un video qualche giorno fa e io ho pensato fosse per una mamma di qualche compagno e invece era per una compagna. Questo mi fa ben sperare per il futuro dei miei concerti, dovrei avere ancora qualche anno di live davanti”, ironizza. “Sicuramente per il rapporto con i giovani ha influito anche il ritorno a Sanremo. Quest’estate a un tavolo di ragazzini accanto al nostro, ho sentito: ‘guarda ci sta quella di Sanremo’. Ed è una generazione che della prima Giorgia, quella del video provocante di ‘Scelgo ancora te’, non ne sa nulla”, sottolinea. “Ora sento un’empatia maggiore, quando ero più giovane non arrivava questa cosa, forse ero anche io più chiusa. Ora invece me lo godo proprio il rapporto con gli occhi del pubblico e mi dico che allora qualcosa di buono ho seminato”, sorride.

Nel suo ritorno in tour quest’anno ha notato soprattutto che “nel pubblico c’è una voglia di partecipare che non ricordavo. Sono convinta che sia legato anche al vissuto della pandemia. C’è tanta voglia di esserci, di cantare, di ballare, di sentirsi parte di una comunità, collegati dal vivo, non con il telefonino”, scandisce.

Quanto all’esordio da attrice al cinema, con il film ‘Scordato’ di e con Rocco Papaleo, Giorgia confessa: “Mi piacerebbe rifarlo se trovassi un progetto che mi emoziona come mi ha emozionato quello di Rocco Papaleo. Certo, è un mestiere molto impegnativo che non si può fare come hobby, bisogna prepararsi e dedicarsi”, aggiunge confermando la sua proverbiale dedizione professionale.

Sul finale dell’intervista, mentre è pronta per andare a prendere il figlio a scuola, Giorgia parla anche della sua Roma nella morsa del traffico: “Abito vicino al Ponte di Ferro, dove ci sono lavori da un anno. Ora, poi, sono spuntati mille cantieri tutti insieme in altre parti della città. Io l’ho votato Gualtieri – dice ridendo – ma sti lavori non si potevano organizzate un po’ meglio? Magari scaglionarli? La gente per andare a lavoro la mattina ci mette due ore. Insomma, la sensazione è che, se va bene, per il Giubileo potrebbero finire i lavori di Italia ’90“, chiosa ironica.

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