Elly Schlein ha accusato Giorgia Meloni di un atteggiamento autocratico durante un incontro ad Amsterdam con i socialisti europei. Meloni risponde alle accuse con un intervento al Parlamento, approfittando della vigilia del Consiglio europeo per mettere in discussione la rappresentazione dell’Italia da parte della sinistra, accusandola di danneggiare l’immagine democratica del Paese. Nella sua difesa, utilizza toni decisi e fa riferimento a dichiarazioni di leader di sinistra, incluso il segretario della CGIL, Maurizio Landini.
Durante il suo discorso, Meloni contesta l’opposizione, sottolineando che non ha sostenuto un piano di pace per Gaza. Risponde anche a Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle, che critica l’aumento delle tasse. Schlein, giunta in ritardo, risponde piccata a Meloni, definendo la sua finanziaria austera e attaccando la sua visione politica. La tensione aumenta, con Meloni che difende la sua posizione e riporta episodi di minacce nei confronti di giornalisti, rifiutando di ricevere lezioni sul rispetto della libertà di stampa.
In merito alla politica estera, Meloni ribadisce il supporto all’Ucraina e le sanzioni contro la Russia, mentre esprime preoccupazione per la fragilità della tregua a Gaza. Il discorso si conclude con Meloni che osserva come le opposizioni siano divise sul voto delle risoluzioni. Tuttavia, alcune critiche arrivano anche dai membri della Lega, che sollevano dubbi sull’allocazione dei fondi per la spesa militare. Meloni tenta di rasserenare la situazione, mostrando comunicazioni positive con i leghisti.