Giorgia Meloni ha recentemente rivendicato il successo del suo governo in termini di occupazione, affermando che si tratta di un’”inversione di rotta”. In un’intervista a Sette, ha citato il tasso di occupazione più alto dai tempi di Garibaldi e il tasso di disoccupazione più basso dalla nascita dell’iPhone, menzionando un tasso di occupazione del 62,4% e una disoccupazione in calo dello 0,6%. Meloni si è anche dichiarata orgogliosa del tasso di occupazione femminile, che ha raggiunto il massimo storico con oltre 10 milioni di lavoratrici.
Tuttavia, i suoi paragoni con il periodo di Garibaldi sono stati oggetto di critiche. Analisi delle affermazioni di Meloni hanno evidenziato che il contesto attuale è radicalmente diverso rispetto agli anni 1860, sia in termini di popolazione (26 milioni all’epoca contro quasi 60 milioni oggi) sia per le fonti di dati. L’Istat, fondato nel 1926, offre dati comparabili solo dal 2004, rendendo difficile una valutazione diretta con i dati storici.
Inoltre, è stato osservato che l’aumento dell’occupazione non è iniziato con l’amministrazione Meloni, ma ha preso piede già durante il governo Draghi. I dati mostrano che l’occupazione è cresciuta per il 70% sotto Draghi, mentre Meloni si trova al quarto posto con il 62%. Le misure introdotte dai governi precedenti e le circostanze economiche positive hanno contribuito a questa crescita, senza poter attribuire il merito esclusivamente al governo attuale.
Il confronto mensile dei posti di lavoro creati sottolinea ulteriormente questa prospettiva. Sotto il governo Draghi sono stati registrati 54.200 nuovi posti di lavoro al mese, mentre Meloni ha creato 35.290 nuovi posti. Altri governi come Renzi e Prodi II si sono posizionati rispettivamente con 23.210 e 16.000 posti mensili.
In sintesi, sebbene i numeri di occupazione durante il governo di Meloni siano tra i migliori degli ultimi 20 anni, risulta chiaro che la ripresa occupazionale sia il risultato di fattori preesistenti e traessi da misure adottate in precedenza piuttosto che, esclusivamente, da quelle del governo attuale.