L’Italia intende rispettare l’obiettivo della NATO di destinare il 2% del PIL alle spese per la difesa, senza attivare la clausola nazionale per la sospensione del Patto di stabilità. Questa dichiarazione è stata fatta dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante un incontro a Varsavia tra i ministri delle Finanze europei. Giorgetti ha sottolineato che, piuttosto che concentrarsi su aprile come possibile termine per attivare deroghe alla governance economica, la Commissione europea dovrebbe attendere il vertice della NATO, previsto per giugno. In tale occasione, si prevede che vengano rivisti al rialzo gli impegni di spesa dei Paesi membri dell’Alleanza Atlantica. Attualmente, nove Paesi su 32, compresa l’Italia, non hanno ancora raggiunto il target del 2%.
Il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, ha dichiarato che aprile non rappresenta una scadenza definitiva, ma ha anche evidenziato l’urgenza di aumentare la spesa nella difesa. La necessità di attivare la clausola nazionale è sostenuta dalla “grande maggioranza” dei 27 Stati membri, evidenziando una crescente preoccupazione riguardo alla sicurezza e alla difesa nel contesto geopolitico attuale. L’attenzione quindi è rivolta non solo all’adeguamento della spesa, ma anche alla gestione delle normative fiscali europee, affinché l’Italia e gli altri membri della NATO possano aumentare le loro capacità di difesa senza compromettere la stabilità economica interna.
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